Trento: 15 giugno Dylan apre 'La strada dei diritti'

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Domenica 15 giugno a Trento il concerto di Bob Dylan aprirà "La strada dei diritti umani": un corridoio colorato di 30 foto, una per ogni diritto umano descritto nella Dichiarazione Universale. Dalla strada al parco musicale passando a fianco del Palazzo delle Albere di Trento. Un percorso curato dalla cooperativa sociale Mandacarù per un commercio equo e per una finanza solidale.

La strada dei diritti è anche quella che temporalmente ci condurrà al 10 dicembre, al 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un percorso culturale e artistico denominato "Se questo è un uomo" fatto di grandi e piccoli eventi dove sarà coinvolto il pubblico, il privato, le scuole, la società civile, i media oltre a tanti artisti e testimonial. La cultura, la musica e l'arte sono strumenti importanti per accendere l'attenzione sulle violazioni dei "diritti umani" più elementari nei diversi continenti ed a casa nostra.

Ma non solo. Anche internet è diventato uno strumento dalle potenzialità infinite. Non è un caso che tutto il percorso sia co-promosso dal portale Unimondo che celebra il suo decennale il 10 dicembre. Cliccate 'pace', 'sviluppo', 'ambiente' su qualsiasi motore e troverete 10 anni di storia sui diritti umani raccontate in venti lingue diverse. Questa è la globalizzazione che vogliamo.

La presenza di Dylan a Trento cerca idealmente di "unire i sogni dei due millenni": la "Dichiarazione Universale" da un lato e gli "8 Obiettivi del Millennio per sradicare la povertà" dall'altro. Ambedue i sogni volevano dare pari opportunità a tutti ma ancor oggi, come dimostrato dall'appena conclusasi Conferenza Fao di Roma, c'è urgenza di "fare sistema", di creare partnership tra istituzioni governative, nongovernative, imprese. Un miliardo di persone hanno fame. Sono senza pane, scuola, lavoro, sicurezza, futuro. Non possono attendere che crollino i muri dell'autoreferenzialità, della salvaguardia dei propri giardini, della decantata purezza o degli infiniti egoismi. Dobbiamo tutti gettare il cuore oltre l'ostacolo ed assumere lo spirito dei nostri avi. Essi hanno patito, combattuto e vinto la fame. Hanno nel contempo fatto partire il microcredito, la cooperazione e la solidarietà concreta. Ora siamo il territorio italiano che, in proporzione, sta cercando di porre un freno alla povertà laddove son presenti i nostri missionari, laici e cooperanti.

Il grande concerto rock di Dylan vuole tessere una rete con questo straordinario mondo oltre frontiera. Non solo. Vuole fare incontrare finalmente le generazioni in unico grande spazio. L'incontro è l'antidoto al vandalismo che abbiamo visto nel Trentino a Mesiano che a Ravina. Saranno migliaia i giovani presenti al concerto ed altrettanti i "meno giovani". La nottata saprà mixare buona musica e sogni di giustizia. Serviva proprio un testimonial di tale calibro per l'Anno dei diritti umani? Certo che si! La fama del "menestrello del rock" più conosciuto al mondo va oltre l'ambito musicale avendo acquistato i contorni della "leggenda vivente". Il recente film "Io non sono qui" di Tod Haynes" e il suo tour musicale "Never Ending Tour" dimostra come il sole, da oltre 20 anni, non voglia tramontare. Registra sold-out a ripetizione in ogni angolo del pianeta.

A coronare l'evento è arrivata di recente l'assegnazione a Bob Dylan, per la prima volta in assoluto ad un cantautore rock, del Premio Pulitzer. Si tratta del più prestigioso premio giornalistico al mondo con una citazione speciale per il suo "impatto profondo sulla musica popolare e la cultura americana, attraverso composizioni liriche dallo straordinario potere poetico". Insomma, "solo il bello ci salverà". Se poi ci aggiungiamo la poesia, è fatta.

La centralità dell'essere umano e dei suoi diritti rappresenta non solo il fondamento delle Carte Istituzionali e quindi il "mezzo" ma anche il "fine" delle Istituzioni che hanno voluto con forza questo momento: Arte giovane, Unimondo, Centro Servizi Santa Chiara, Servizio Civile Volontario in collaborazione con la Regione Trentino Alto Adige, la Provincia Autonoma ed i Comuni di Trento e Rovereto, il Forum Trentino per la Pace ed i Diritti Umani, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Religion Today, Fondazione Opera Campana dei caduti, Fondazione Fontana, Movimento Nonviolento, ATAS Cultura, Amnesty International, Emergency e Mandacarù. Il progetto vede come media sponsor il giornale l'Adige, Radio Dolomiti, TCA, Trentino TV, Vita Trentina e Radio Studio 7. A proposito di "fare rete".

Fabio Pipinato

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