Dall’obiezione di coscienza all’opzione fiscale

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Foto: Jonathan Meyer da Unsplash.com

“L’obbedienza non è più una virtù”

Lorenzo Milani 

L’obiezione di coscienza al servizio militare 

L’alternativa alla difesa armata è il servizio civile. Il problema politico è che il movimento per la pace deve agire perché effettivamente sia organizzato, oltre che per l’assistenza sociale, per la finalità principale indicata dalla legge frutto delle nostre lotte come ad esempio un centinaio di Obiettori in galera e non dimentichiamolo e non dimentichiamo il ruolo della LOC -lega obiettori di coscienza, in questa conquista. 

L’obiezione fiscale alle spese militari 

Negli Stati Uniti nel 1973, 70 mila famiglie si rifiutarono di finanziare la guerra in Vietnam e il vescovo di Seattle Raymond Hunthasen invitò all’obiezione contro la produzione di armi nucleari.

In Italia il primo caso di obiezione fiscale alle spese militari è considerato quello di Maurizio Mansueti di Sarzana - La Spezia, nel 1971.

Negli anni successivi sono vari gli obiettori che aprono la strada a questa concreta forma di protesta contro la guerra. La prima vera campagna nazionale promossa dal Mir, movimento nonviolento e Lega per il disarmo unilaterale elabora il documento da fare sottoscrivere dagli Obiettori: “la spirale di violenze inasprite dalla corsa al riarmo, ad est come ad ovest, non potrà essere spezzata da impossibili e falsi equilibri politici.

Il disarmo è possibile e possiamo cominciare da oggi solo se ognuno di noi saprà assumersi la responsabilità del proprio futuro praticando, se necessario, la via della disobbedienza civile, della non collaborazione, dell’obiezione di coscienza.

Aldilà degli slogan, dei facili appelli alla pace, delle vane speranze di disarmo occorrono gesti concreti! Noi sottoscrittori esponenti del mondo religioso, politico, della cultura, venuti a conoscenza dell’iniziativa dei movimenti non violenti sull’obiezione fiscale e la restituzione dei congedi militari, proponiamo di non pagare quella parte di tasse 5,5% altrimenti destinate agli armamenti e chiediamo che vengano utilizzate per vere opere di pace”.

400 gli aderenti nel 1983 che diventano 10mila in occasione della guerra del Golfo del 1991: da scelta individuale e solitaria diventa un fenomeno rilevante, anche numericamente tanto da preoccupare non poco le autorità.

L’opzione fiscale 

Campagna - Sei per la pace, sei per mille

La pace non è semplice assenza di guerra, ma un percorso che si costruisce garantendo giustizia, luoghi per la ricomposizione dei conflitti e disarmo.

In un momento in cui le armi sono tornate a parlare nel cuore dell’Europa, è di prioritaria importanza lanciare un segnale concreto di volontà di disarmo da parte della popolazione.

Per questo è stata messa a punto la campagna “Sei per la pace, sei per mille” che chiede a tutti i contribuenti di versare il sei per mille della propria imposta Irpef a favore della protezione civile o altra istituzione pubblica che agisce nello spirito della difesa civile.

Un gesto concreto per dichiarare che non vogliamo più finanziare la difesa armata, bensì vogliamo costruire un percorso di difesa popolare e non violenta, come chiede da tempo la Rete Pace e Disarmo.

Per adesioni: peacelink.it/seipermille 

Il comitato Promotore della Campagna "Sei per la pace, Sei per mille", di cui fanno parte, tra gli altri, Luigi Ciotti, Francuccio Gesualdi, Alex Zanotelli, sta valutando la migliore veste giuridica in cui inquadrare l'iniziativa.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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