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Taranto: inaugurata tra le proteste la base navale
Servizio civile
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Il Ministro della Difesa, Antonio Martino ha inaugurato stamane la nuova base navale della Marina Militare in Mar Grande a Chiapparo (Taranto). La base navale è costata 150 milioni di euro di cui un terzo proviene da finanziamenti Nato - riporta in un dettagliato articolo Alessandro Marescotti di Peacelink. E' una base a comando italiano dotata di alcune infrastrutture Nato (ad esempio per il rifornimento) che verranno condivise con le unità militari di altre nazioni della Nato. La normativa Nato prevede infatti che a finanziamento Nato consegua un uso Nato delle strutture finanziate. La nuova base navale è integrata con una base aerea della Marina Militare che dista venti chilometri ed è sita a Grottaglie; in essa vi sono gli elicotteri della Marina Militare e gli aerei della portaerei Garibaldi a decollo verticale Harrier in grado di trasportare e lanciare bombe nucleari.
Dalla fine del 2002 Taranto è comando Nato con la sigla Comitmarfor, guidato dal Contrammiraglio Maurizio Gemignani, ma solo recentemente lo staff multinazionale della Nato ha cominciato ad essere operativo al 100%. Acquisendo il nuovo status di base della Nato, la più grande del Mediterraneo, quello di Taranto diventa l'unico Headquarters (Quartier Generale) della Nato candidato ad ospitare la flotta americana che dal 2005 si dovrebbe trasferire da Gaeta per trovare una sistemazione più avanzata a sud-est.
La nuova base di Taranto, diventata Quartier Generale HRF Nato dall'ottobre 2002, dovrà far fronte anche all'eventualità che un sottomarino coli a picco. Una delle esercitazioni che la nuova base dovrà infatti gestire sarà la simulazione dell'affondamento di un sottomarino dell'Alleanza Atlantica e il recuperaro dell'equipaggio."Sorbet Royal 2005" è il singolare nome per l'esecitazione che la Nato ha pianicato nel Golfo di Taranto per il giugno del prossimo anno che PeaceLink ha comunicato in anteprima nazionale "con assoluta certezza e senza timore di smentita". Va ricordato che tutti i sottomarini americani sono a propulsione nucleare.
In una lettera ai lavoratori della base navale di Taranto, i movimenti pacifisti sottolineano che le manifestazioni "non sono contro di voi", ma che hanno inteso manifestare per "ricordare che Taranto è e deve essere "città operatrice di pace" (art. 1 dello Statuto Comunale) e che l'Italia "ripudia la guerra" (art.11 della Costituzione Italiana). Il messaggio sottolinea inoltre la contrarietà ad ogni ipotesi del Governo di trasferire a Taranto il Comando della VI Flotta Usa con i rischi connessi all'eventuale arrivo di navi e sottomari americani a propulsione nucleare. Ricordano inoltre che "gli investimenti del Ministero della Difesa in portaerei e nuove basi militari hanno messo in crisi l'Arsenale e ora mancano i fondi per gli stipendi, tanto che il futuro occupazionale è diventato un'incognita per tanti". [GB]