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Pace: una giornata per riflettere
Servizio civile
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L'Onu dedica il 21 settembre alla Giornata Internazionale della Pace, un giorno di cessazione del fuoco e di non violenza affinché tutte le nazioni e i popoli si sentano motivati a interrompere ogni ostilità.
Sotto lo slogan "Pace per Tutti, Pace per Sempre", il Centro d'Informazione delle Nazioni Unite-Italia (UNIC), assieme al Comune di Roma organizza una marcia che vuole essere un momento di riflessione sui recenti attentati alla pace perpetrati in diversi angoli del mondo, che hanno causato ancora una volta gravissime violazioni dei diritti fondamentali universalmente riconosciuti.
In occasione di questo giorno, Intervita, sulla base dei dati della Comisi㳀n de Esclarecimiento Hist㳀ricadel Guatemala, ricorda la grande quantità di bambini vittime della guerra civile e di violenze di ogni tipo e rende noto il suo impegno a favore del Guatemala siglando un accordo con UNDP (United Nations Development Programe), destinato a promuovere la partecipazione della società alla costruzione della democrazia. In 53 scuole del paese 3.000 minori, dagli 11 ai 14 anni, saranno beneficiari di giornate formative organizzate per favorire l'impegno dei giovani all'interno di un processo di pace e di sviluppo del proprio paese.
"Anche in Italia la grande mobilitazione per la pace può e anzi deve proseguire nelle scuole, con gli strumenti della cultura - sostiene Peacelink - che in questi giorni sta diffondendo sue libri elettronici per l'educazione alla pace.
scarica "Storia della pace e dei diritti umani" (per le scuole medie superiori) e "Con il mondo a scuola. Percorsi di educazione alla pace e all'intercultura" (per le scuole elementari e medie)
In risposta alla risoluzione Onu che invita al coinvolgimento per la pace di tutta la società civile, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e la Tavola della pace promuovono inoltre la campagna "La mia scuola per la pace" un "progetto per sostituire la cultura della guerra con la cultura della pace, la cultura della competizione selvaggia con quella della cooperazione, l'esclusione con l'accoglienza, l'individualismo con la solidarietà, la separazione con la condivisione, l'arricchimento con la ridistribuzione, la sicurezza nazionale armata con la sicurezza comune". (RB)