Nobel per la Pace: armi atomiche illegali, Carta della nonviolenza

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"Le armi atomiche devono essere dichiarate illegali, ridotte e infine distrutte. Un mondo pacifico e non violento deve essere un mondo libero dalle armi nucleari". Ricordando le parole di Joseph Rotblat, i partecipanti al 7° Summit Mondiale dei premi Nobel per la Pace - che si è concluso ieri a Roma - hanno approvato un appello alla comunità mondiale per l'abolizione delle armi nucleari. I Premi Nobel hanno espresso il loro dissenso nei confronti dei cambiamenti proposti nei progetti strategici di un certo numero di Paesi, inclusi la Francia, Usa e Russia, cambiamenti che tengono in considerazione il possibile uso delle armi nucleari, e si sono appellati a questi Paesi affinché tornino sulla via che porta ad un mondo denuclearizzato. Il summit ha ascoltato gli interventi a favore e contro l'uso dell'energia atomica per scopi pacifici, ma è stato sottolineato che soprattutto il risparmio energetico, in particolare sulla base dell'applicazione delle nuove tecnologie, e il ricorso intensivo a fonti energetiche alternative (sole, vento, maree, ecc.) sono diventati urgentemente necessari.

Il Summit dei Premi Nobel ha inoltre adottato la bozza preliminare della "Carta per un mondo non violento" (testo in .pdf), un documento di principio al pari di quelli già adottati sui diritti dell'uomo o dei bambini, che verrà in futuro sottoposta dal Segretariato permanente del Summit all'Assemblea generale dell'Onu. "Siamo fermamente convinti che creare una cultura della pace e della non violenza, pur essendo un processo lungo e difficile, sia un obiettivo nobile e necessario... un primo passo, di importanza vitale, per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dell'umanità" - si legge nella premessa del documento che contiene un appello alla comunità internazionale in 12 punti: dal "rafforzamento delle riforme del sistema Onu e delle organizzazioni di cooperazione regionali" alla "cessazione dei conflitti armati tra gli stati e all'interno degli stati", dalla richiesta di eliminazione di "armi nucleari e di altre armi immorali di distruzione di massa" all'appello per "un riconoscimento significativo delle diversità etniche, culturali e religiose negli Stati nazionali multi-etnici".

"Dobbiamo renderci conto che tutti questi problemi possono essere risolti solo con l'impegno comune di tutti i soggetti della comunità internazionale. Questa è una necessità e non solo un auspicio" riporta il messaggio finale dell'ex-presidente sovietico Mikhail Gorbachev, assente per motivi di salute, secondo il quale è stato perciò fondamentale la partecipazione dei premi Nobel "con il contributo di tutte le loro molteplici conoscenze professionali, esperienze e convinzioni" e anche di "ospiti d'onore, alti funzionari delle Nazioni Unite e di alcune altre organizzazioni internazionali e del sindaco di Hiroshima".

La VII edizione del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace è stata il frutto di una nuova e più ampia collaborazione tra la Fondazione Gorbachev Internazionale e il Comune di Roma. Le due istituzioni hanno voluto dare vita al Segretariato Permanente dei Summit dei Premi Nobel per la Pace con l'obiettivo di organizzare i lavori dei Summit e di coordinare l'attività dei Nobel che partecipano ogni anno ai Summit di Roma. Il Segretariato Permanente è un'associazione che svolge la sua attività senza fini politici e di lucro. Tra i suoi fini quello di coordinare i lavori dei Summit, monitorare l'attività dei Premi Nobel per la Pace, promuovere l'adozione della "Carta per un mondo non violento", costruire l'"Archivio mondiale per un pianeta non violento" e contribuire all'attività dei Nobel dei Summits come mediatori nei conflitti in corso. [GB]

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