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Italia: 'smacco' dei missionari al Convegno ecclesiale nazionale
Servizio civile
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"Il movimento missionario italiano ha subito un altro smacco": così "i pochi missionari" invitati a Verona al Convegno ecclesiale nazionale (16-20 ottobre) commentano i lavori congressuali. "Dei documenti presentati dagli istituti, fondazioni e movimenti missionari per la preparazione del Convegno non si sono trovate vere tracce negli ambiti di discussione" - notano i missionari in una nota inviata all'agenzia Misna nella quale segnalano come "si era sperato, sul principio, che la Chiesa italiana avrebbe avuto tanto coraggio da farsi investire ancora dall'uragano dello Spirito, già sperimentato nel Concilio Vaticano II". "Il progredire dei lavori ha riportato la "barchetta" ecclesiale in acque più tranquille, con qualche dondolio che sembra voler conciliare il sonno" - commentano i missionari.
I missionari segnalano inoltre che tra le "tante stele di testimoni della santità italiana che con le loro vita avevano illuminato il secolo appena trascorso" (...) "sono mancati molti missionari italiani martiri degli ultimi 10 anni, è mancata una preghiera, un ricordo e un gesto di gratitudine per tanti che sono stati testimoni del Cristo fino ai confini del mondo, è mancato una riflessione profonda sulla vocazione tutta missionaria della Chiesa".
"Il momento più vivace del Convegno è stato vissuto nei gruppi di discussione dove quasi tutti i delegati hanno avuto la libertà e l'opportunità di far sentire la loro voce e indicare percorsi e temi alternativi non previsti dal programma del Convegno" - affermano i missionari. Ma "anche riconoscendo tutto il valore ecclesiale, comunitario ed ecumenico che il Convegno ecclesiale ha raggiunto" i missionari segnalano che "i metodi di lavoro, da convegno a convegno, devono essere ristudiati e valutati opportunamente, per poter conoscere il cammino fatto e quello che deve ancora essere percorso, sapendo riconoscere gli errori compiuti e cercando di non ripeterli".
All'inizio del Convegno ecclesiale due tra le principali testate del mondo missionario ("Nigrizia" dei missionari Comboniani e "Missione oggi" dei missionari Saveriani) insieme con la rivista di Pax Christi ("Mosaico di pace") avevano chiesto alla Chiesa italiana un segno concreto di "richiamo alle coscienze": "scegliere con maggior oculatezza e attenzione la banca presso cui depositare i risparmi o alla quale chiedere contributi per finanziare le diverse iniziative". "Spesso le banche si rivolgono alle parrocchie offrendo condizioni particolarmente favorevoli" - notava il comunicato della Campagna di pressione alle 'banche armate' promossa dalla tre riviste. "Crediamo sia moralmente doveroso chiederci come e dove investono questi istituti bancari. Sarebbe un forte gesto di richiamo alle coscienze, se le varie realtà ecclesiali si muovessero in questa direzione indirizzando alle banche una lettera pubblica. Sarebbe un gesto profetico per testimoniare che ci sta a cuore prima di tutto il Vangelo".
E il movimento "Pax Christi" in un documento emesso all'inizio del Convegno ecclesiale ha voluto ricordare a chi "ripropone costantemente i diritti dell'embrione" che "al mondo ogni 6 secondi muore un bambino per fame, ogni minuto muore una donna per parto, mentre si spendono cifre spaventose per sviluppare il sistema della guerra". Il documento del Consiglio Nazionale di Pax Christi intendeva inoltre "offrire forme di discernimento e di iniziativa incalzante su temi ed emergenze ugualmente gravi dal punto di vista etico: - l'invio e la presenza di truppe italiane in Iraq; - la diffusione di un sistema di guerra, l'uso della guerra, anche preventiva, come strumento normale della politica, l' "esportazione" della democrazia con mezzi illegali e immorali, l'enfasi sullo scontro delle civiltà; - una visione parziale e militarizzata della sicurezza (che, oltre a logorare e a svuotare lo stato di diritto, alimenta il terrorismo che presume di combattere); - la scarsa attenzione per la cancellazione del debito estero dei paesi più impoveriti; - la noncuranza per gli inviti papali a favore di un'amnistia giubilare per i detenuti; - la violenza mafiosa sulla quale i ragazzi di Locri e il movimento "Libera" ci hanno offerto segnali importanti di intervento nonviolento; - la "questione morale" come questione democratica, l'illegalità economica e finanziaria, il conflitto di interessi nella gestione della cosa pubblica; - il logoramento del diritto, lo svuotamento della Costituzione; - l'introduzione della tortura nell'ordinamento giuridico; - la difesa armata preventiva (individuale e unilaterale) chiamata legittima e il silenzio sulla difesa nonviolenta, il servizio civile, l'obiezione di coscienza; - l'accoglienza degli immigrati, l'attenzione particolare alle immigrate e ai loro figli; - la disoccupazione o l'occupazione sempre precaria; - le varie forme di povertà; - la mercificazione della salute e dei beni essenziali; - la deriva neoliberista dell'economia; - il clima di arroganza favorito dagli interventi degli "atei devoti" che credono di dettare legge anche in casa ecclesiale dove spesso trovano ascolto e sostegno; ed, infine, il tentativo di trasformare il cristianesimo in una religione politica". [GB]