11 settembre: tra Santiago e New York

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11 settembre: una giornata, quella odierna, da consacrare alla memoria e al rispetto.

Nel secondo anniversario degli attentati di New York, i familiari delle vittime dell'11 settembre raccolti nell'associazione "Peaceful Tomorrows" lanciano un appello contro la guerra e la violenza. "I nostri morti non giustificano le guerre di Bush. La guerra non risolve i problemi. Il terrorismo si vince con altri mezzi. La ricostruzione dell'Iraq deve essere affidata alle Nazioni Unite. Riportiamo a casa i nostri soldati": questo in sintesi il messaggio indirizzato dai fondatori di "Peaceful Tomorrows" alla Tavola della Pace alla quale annunciano la loro partecipazione alla Marcia Peugia-Assisi "per un'Europa di pace" e alla 5a Assemblea dell'Onu dei Popoli che si svolgeranno dal 9 al 12 ottobre 2003 a Perugia.

Giulio Albanese, direttore dell'agenzia di stampa Misna, riguardo a quest'anniversario ha scritto un editoriale a nome dei tanti missionari e missionarie che "il modo più efficace per ricordare i morti di 'Ground Zero' e sconfiggere il terrorismo consiste nel rispettare i diritti dei poveri, garantendo la giustizia globale, proprio come dovrebbe avvenire al vertice di Cancun dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc/Wto) che si è aperto ieri nella città messicana".

11 settembre: si ricordano anche le oltre 3mila vittime della dittatura cilena.

 

Approfondimento di Oneworld America Latina
Chile: A 30 A㱀os del Golpe


La giustizia cilena sta ancora faticosamente cercando di aprirsi un varco tra le leggi che gli impediscono di punire i responsabili della dittatura, ma sembra ormai aver perso la partita contro il numero uno. La Corte d'appello di Santiago ha infatti respinto la richiesta di togliere l'immunità all'ex presidente e capo delle forze armate cilene Pinochet. In realtà la decisione non ha creato grande stupore in quanto la Corte suprema cilena aveva già sentenziato l'anno scorso che Pinochet non poteva essere portato in tribunale a causa della sua fragile salute.

Intanto l'APM (Associazione Popoli Minacciati) ricorda che per gli indigeni Mapuche, circa il 10% della popolazione cilena, le persecuzioni del regime di Pinochet non sono mai cessate. In occasione del trentesimo anniversario del golpe militare APM ha pubblicato un memorandum dal titolo "I Mapuche rivendicano verità e giustizia in Cile" dove chiedono l'immediata abolizione della legge anti-terrorismo che non solo è in contraddizione con qualsiasi criterio democratico, ma che nel 1997 è stata anche ulteriormente inasprita. [RB]

Fonti: Peacelink, Misna, Associazione Popoli Minacciati.

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