"Ci sarà una volta", esperienze di teatro partecipato

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Il teatro partecipato nasce in Argentina negli anni '80 del secolo scorso:attraverso vari strumenti artistici, mira a recuperare la memoria collettiva e favorire la coesione delle comunità. Tommaso Pasquini, fondatore dell'associazione .doc e direttore artistico de “Contavalle piccola rassegna del ri-esistere” lo ha scoperto anni fa: viveva in Toscana, dove è presente una delle prime realtà italiane che lo hanno sperimentato e che lo portano avanti per tenere unita la comunità ed evitare lo spopolamento e l'abbandono del territorio – a Monticchiello, in provincia di Siena. Quando si è trasferito in Trentino conosceva bene questa realtà; ed è così che è iniziata una collaborazione tra associazione ed amministrazione comunale di Altavalle, in Val di Cembra (Trentino), attraverso dei progetti che con l'arte e la cultura si propongono di rivitalizzare e riattivare i processi sociali nel comune.

Il festival si inserisce quindi in questo quadro più ampio; giunto alla sua seconda edizione, avrà luogo dal cinque al 18 agosto e vedrà la presenza di numerosi spettacoli ed iniziative; il centro di tutto è“Ci sarà una volta”,spettacolo di teatro partecipato che vede come protagonisti gli abitanti dei 4 paesi del comune – Faver, Valda, Grumes, Grauno – che dallo scorso autunno si trovano regolarmente per prepararlo. Insieme al regista durante questi incontri si sono dati un tema, lo hanno sviscerato, ne hanno parlato e discusso, hanno cercato fonti, testimonianze, e storie. Hanno scritto lo spettacolo, ed il 14 agosto alle 21 lo metteranno in scena per la prima volta a Grumes, presso la piazzetta del Dos. Con il teatro comunitario si va a recuperare la storia degli usi dei costumi che vengono riattualizzati in chiave odierna; dopo l'esibizione dello scorso anno i protagonisti si sono sentiti di ringraziare, perché grazie all'iniziativa è stato possibile vedere il paese da un'altra prospettiva. Il tema su cui hanno lavorato quest'anno è “Strade”: strade reali e metaforiche, strade intese come strade vecchie che si usavano nella valle per muoversi, ma anche strade che percorriamo come persone. Il tema dello scorso anno invece, “Ognidove”, si concentrava sull'emigrazione: in un luogo immaginario i cittadini di Altavalle di oggi incontravano gli eredi dei primi migranti partiti dal paese e tornati temporaneamente nelle terre dei loro avi.

E non è stato un caso se nel primo anno si è parlato di emigrazione: sono state tantissime le persone che da questa valle se ne sono dovute andare in cerca di fortuna, perché la povertà era tanta. Così in questi luoghi si celebra sempre l'8 agosto, la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo; a maggior ragione perché l'8 agosto 1956 ricorre anche l'anniversario della tragedia di Marcinelle – disastro avvenuto in questa miniera del Belgio e che ha causato la morte a quasi 300 persone, per la maggior parte emigrati italiani. E sono stati davvero in tanti, in valle, a cercar fortuna proprio là. Per questo motivo alle 21 dell'8 agosto, presso la palestra comunale di Faver si svolgerà “Sottoterra”, una proiezione con dibattito.

Parlando di miniere e minatori, come dimenticare Santa Bàrbera, la santa patrona dei minatori e delle compagnie di artiglieria: venerdì 17 agosto alle 21, presso la Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo a Faver, si svolgerà lo spettacolo omonimo a lei dedicato,con Laura Curino. La leggenda della santa narra che fosse una bellissima ragazza d'oriente, denunciata da sua padre perché seguace di Gesù. Venne torturata, ma si rifiutò di rinunciare ai suoi ideali; così i giudici ordinano al padre di ucciderla. Nel momento in cui si apprestava a farlo, venne incenerito. La Santa viene oggi invocata contro il pericolo dei fulmini e per estensione, è diventata la santa patrona dei minatori.

Infine tra gli altri spettacoli da evidenziare segnaliamo “Chilometro zero”, che si svolgerà il 9 agosto alle 21 presso la Piazzetta del Dos di Grumes. Di e con Pino Petruzzelli, racconterà la storia di Giancarlo Gosio (un cuoco che è esistito realmente) e che a un certo punto della sua vita decide di cambiare e ricominciare. Crea il ristorante “Chilometro zero”, dove propone piatti basati sulla tradizione, che si innestano però sulla modernità. In linea con questo tema, ricordiamo che al Festival è stato assegnato il premio Cittaslow Best Practices Contest "Chiocciola Orange" che ha riconosciuto il valore di questa esperienza, dichiarando di averlo scelto per essere: “un Festival che è concepito partendo dal racconto della storia passata, presente e futura scritto dalla popolazione locale, attraverso performance teatrali, incontri e tavole rotonde pubbliche dislocate nel comune di Altavalle”. Il Movimento Cittaslow nasce nel 1999 con l’obiettivo di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città; ed infatti proprio all'interno di questo movimento il festival è stato riconosciuto come la miglior buona pratica nella categoria “Riconoscimento dell'ospitalità e premio alla formazione e alla consapevolezza”. Per celebrare questo riconoscimento il primo agosto alle 20 ci sarà una “cena slow” presso il Casel del Masi (Masi alti di Grumes) con la partecipazione della compagnia Bottega Buffa, che offre una proposta di Maschere della Commedia dell'Arte. La cena propone un menù a km 0, ed è il frutto della sinergia fra le aziende agricole e biologiche del territorio.

Novella Benedetti

Giornalista pubblicista; appassionata di lingue e linguistica; attualmente dottoranda in traduzione, genere, e studi culturali presso UVic-UCC. Lavora come consulente linguistica collaborando con varie realtà del pubblico e del privato (corsi classici, percorsi di coaching linguistico, valutazioni di livello) e nel tempo libero ha creato Yoga Hub Trento – una piattaforma che riunisce varie professionalità legate al benessere personale. È insegnante certificata di yoga.

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