Italia: costruire comunicazione di pace

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Si è tenuta ieri la giornata di lavori del seminario nazionale "Per una comunicazione di pace" promosso dal Comune di Riccione, dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Rimini, dal Coordinamento Riccioneperlapace, dalla Tavola della pace, dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani. E il Sindaco di Riccione Daniele Imola ha aperto dicendo che il Comune vuol fare la sua parte per una comunicazione in relazione ai diritti umani e alla pace. "La Rai deve recuperare il suo ruolo di servizio pubblico- dichiara Roberto Natale, Segretario generale dell'Usig Rai- La sua assenza, come accade ormai da tempo, alle grandi manifestazioni per la pace che in Italia e nel mondo vedono la partecipazione di centinaia di migliaia di persone è un grave segno di irresponsabilità. Il servizio pubblico non può continuare a considerare i cittadini solo come semplici consumatori, destinatari di spots pubblicitari e di trasmissioni di intrattenimento, ma deve farsi promotrice dei valori dell'etica e della cultura".

"Oggi il condizionamento più grande al quale siamo soggetti è quello pubblicitario che manipola l'informazione dei giornali e delle tv e attacca come primi bersagli i minori trasformandoli in consumatori con una continua stimolazione all'acquisto. - incalza Carlo Gubitosa, giornalista di Peacelink- Per reagire a tutto questo l'unica via d'uscita è una risposta che nasca dal basso e dalla società civile. Oggi possiamo parlare di "ecologia della mente" e ragionare degli inquinamenti culturali operati dalla pubblicità così come negli anni '80 è stato analizzato l'inquinamento ambientale causato dall' industria". "Per costruire una cultura di pace si deve realizzare una comunicazione di pace- dichiara Mario Lubetkin, direttore generale dell'agenzia Inter Press Service -La comunicazione non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma tutta la società civile. Non è la quantità dell'informazione a rendere difficile la comprensione della realtà, della guerra, della violenza, ma è la sua qualità a generare confusione. Un'altra forma di comunicazione è possibile. Dobbiamo adoperarci perché si realizzi."

Nel pomeriggio di ieri si sono svolti i seguenti workshops: "Verso un ufficio stampa nazionale" coordina Tavola della pace e Comune di Riccione, "Riprendiamoci la Rai" coordina Tavola della pace e Usig Rai, "Educazione ai media" coordina EducAid e Zaffiria, "Mediawatching: un occhio sull'informazione" coordina Peacelink e Unimondo. Nella giornata di domenica il dibattito proseguirà domani con la sessione plenaria "Comunicazione di pace: proposte per comunicare la pace" alla quale interverranno Andrea Gnassi, presidente Commissione Cultura della Regione Emilia Romagna, Sergio Marelli, presidente delle Ong Italiane, Enrico Paissan, Responsabile uffici stampa dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Marina Ponti, vicedirettrice della Campagna Onu "No excuse 2015" per gli Obiettivi del Millennio, e Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace.

Fonte: Tavola della Pace

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