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Basta guerra fredda!
Nonviolenza
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Immagine: Unsplash.com
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli inaspettati per un futuro meno segnato da conflitti e da logiche di contrapposizione. Dopo mesi di tensioni, segnali di dialogo cominciano a emergere, restituendo l’idea che il mondo possa ancora scegliere la via del confronto diplomatico invece di quella della forza. In questo clima, si inserisce con rinnovata urgenza il tema delle sanzioni economiche contro la Russia, che rischiano di riprodurre meccanismi tipici della Guerra Fredda, alimentando divisioni anziché aprire prospettive di collaborazione.
È proprio da questa consapevolezza che nasce l’appello promosso da Laura Tussi insieme al missionario comboniano Alex Zanotelli, che invita istituzioni e cittadini a mobilitarsi contro il rinnovo delle sanzioni dell’Unione Europea.
Con Alex Zanotelli abbiamo elaborato un appello contro il rinnovo delle sanzioni UE alla Russia, e comunque contro la loro ratifica e applicazione; rinnovo che il governo italiano, pur manifestando come sempre perplessità e rivendicando decisioni politiche e non automatiche, si accinge a confermare. È già stata rinnovata una parte delle sanzioni, quella riguardante l’annessione della Crimea.
Un comunicato del Consiglio europeo, datato 17 giugno 2017, ha informato che la decisione è stata presa in una riunione “tecnica” di ambasciatori. D’altro canto, la parte più consistente delle misure restrittive, cioè quelle specifiche sulla crisi ucraina, è stata già confermata fino a dicembre 2016 a Bruxelles, sempre a livello diplomatico.
Scriveva il Sole 24 Ore a firma di Beda Romano: “La decisione di rinnovare per altri sei mesi le sanzioni verrà avallata nelle prossime settimane a livello politico. L’Italia ha chiesto che i capi di Stato e di governo, nel Consiglio UE del 28 e 29 giugno, si impegnino a monitorare la situazione in vista anche di un dibattito politico in ottobre. Non è chiaro quando avverrà l’approvazione politica, se prima o dopo il summit. Non è neppure certo se l’Italia otterrà il paragrafo nelle conclusioni del prossimo Consiglio europeo”.
È dunque in corso una riflessione tra i Ventotto se mantenere le sanzioni ancora a lungo.
Per noi, invece, è fondamentale proseguire con la raccolta di firme anche oltre la scadenza di giugno: non si tratta solo di un’iniziativa politica contingente, ma di un impegno più ampio per evitare una nuova guerra fredda, che potrebbe sfociare persino in un conflitto nucleare. La mobilitazione dal basso, attraverso la pressione dell’opinione pubblica, può favorire l’unificazione delle mozioni parlamentari contro le sanzioni. Non a caso, la Camera dei deputati ha già votato a favore dell’inserimento del “diritto al disarmo nucleare” nella Carta dei diritti dell’Umanità, presentata dopo la COP 21 di Parigi e destinata a essere discussa all’Assemblea generale dell’ONU.
Il testo dell’appello
"Care e cari deputate e deputati, senatrici e senatori,
Noi sottoscritti vi chiediamo di trovare la strada affinché siano revocate e comunque non ratificate (ed a maggior ragione applicate) le sanzioni economiche contro la Russia imposte da Unione Europea e Usa.
Vi chiediamo di non considerare soltanto l’impatto sull’import-export, che pure ha danneggiato in particolare l’Italia, ma di guardare soprattutto alle ragioni della pace, del disarmo, dell’ecologia e della giustizia sociale. Alimentare una nuova guerra fredda è sbagliato e pericoloso.
Il dialogo con la Russia è imprescindibile se vogliamo lavorare a un mondo più pacifico e affrontare insieme i veri problemi globali: la minaccia nucleare, il riscaldamento climatico e la finanziarizzazione dell’economia. L’Italia, per tradizione, può e deve svolgere un ruolo privilegiato in questa direzione.
Non permettiamo che decisioni di tale portata vengano prese con procedure burocratiche e automatiche, senza dibattiti democratici né responsabilità trasparenti. Un voto esplicito del nostro Parlamento potrebbe perfino far cadere l’intera impalcatura delle sanzioni, poiché in sede UE serve l’unanimità degli Stati membri.
Con la Russia possiamo aprire un confronto serrato, ad esempio, sugli accordi di Parigi sul clima, sulla transizione energetica e su una rivoluzione industriale sostenibile.
La pace si costruisce qui e ora, con scelte democratiche e coraggiose. Diversamente, rischiamo di precipitare in un conflitto che potrebbe, persino per errore, trasformarsi in nucleare".
Padre Alex Zanotelli e Laura Tussi
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.