Uganda: cessate il fuoco e appello all'Ue

Stampa

Dopo la proclamazione di un cessate il fuoco dalla durata di una settimana in Uganda, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha lanciato un appello all'Europa affinché colga quest'occasione e intervenga per porre termine alla più grave e dimenticata delle tragedie africane, caratterizzata dai terribili omicidi commessi da bambini soldato. "L'Europa deve immediatamente offrire aiuti e mediazione nella guerra civile" - nota l'appello. Il governo ugandese ha proclamato il cessato il fuoco domenica in modo da poter chiarire le condizioni per l'inizio di trattative per la pace con il movimento ribelle del Lord's Resistance Army (LRA).

L'APM ha chiesto al presidente del Comitato dei Ministri dell'UE, il ministro degli esteri olandese Bernard Bot, che l'Europa si renda disponibile a organizzare i colloqui di pace tra le due parti in guerra. Senza un aiuto dall'esterno rischia di spegnersi anche questa esigua speranza di pace. Il governo ugandese, che punta piuttosto ad una soluzione militare del conflitto nel nord del paese, ha acconsentito solo con molte remore al cessate il fuoco. Ora bisogna approfittare di questo breve lasso di tempo per convincere il governo dell'Uganda a dare inizio ai colloqui di pace con il LRA. Il LRA ha già dimostrato il proprio interesse a svolgere le trattative nei Paesi Bassi.

Oltre 20.000 bambini rapiti, costretti dal LRA a una vita da bambini soldato e 1,6 milioni di profughi interni fuggiti dai combattimenti nel nord del paese aspettano con ansia la fine di una guerra civile che uccide e massacra da ormai 18 anni. La situazione nei campi profughi si aggrava di giorno in giorno: in ottobre 3 persone sono morte di colera nel campo profughi di Pabbo e altri 80 hanno contratto la malattia. Una media giornaliera di 2,8 morti ogni 10.000 profughi costituiscono un indice di mortalità altamente preoccupante. Le gravi violazioni dei diritti umani hanno pesantemente traumatizzato la maggior parte dei profughi che non trovano riparo nemmeno nei campi. La Commissione per i diritti umani dell'Uganda ha lamentato solo la scorsa settimana che soldati governativi entrano nei campi profughi e violentano le donne che dovrebbero in realtà proteggere. [AT]

Fonte: Associazione per i Popoli Minacciati

Ultime su questo tema

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Un No al Ponte con ventiquattromila baci

27 Agosto 2025
Prima di sapere se il Ponte crollerà o non crollerà, per la gente del posto sarebbe prioritario comprendere se riuscirà ancora a vivere e a respirare. (Jacobin Italia)

Giornaliste a Gaza

26 Agosto 2025
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Monica Pelliccia)

Video

Charlie Chaplin: "Il Grande Dittatore"