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Sicurezza, Tokyo vuole raddoppiare la spesa militare e dotarsi di missili
Conflitti
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Foto: Unsplash.com
Il Partito Liberaldemocratico (Ldp) ha presentato nei giorni scorsi al primo ministro Kishida Fumio e al ministro della difesa Kishi Nobuo le proprie raccomandazioni su come rivedere la politica di sicurezza nazionale. Il contenuto delle proposte redatte dal gruppo di ricerca del Ldp non contiene grosse sorprese rispetto a quanto dibattuto negli ultimi mesi, ma servirà da fondamento per la scrittura del nuovo documento sulla Strategia di sicurezza nazionale, che dovrebbe essere discusso dal governo verso la fine di quest’anno.
Le raccomandazioni prendono atto di un ambiente esterno sempre più ostile a partire dall’aggressione russa all’Ucraina, senza dimenticare lo sviluppo del programma missilistico e nucleare della Corea del Nord o le crescenti manovre militari cinesi attorno a Taiwan. “Vogliamo che il nostro Paese sia in grado di rispondere all’aumento delle capacità [militari] degli altri Stati” ha detto Onodera Itsunori, che ha presieduto il gruppo di ricerca.
Nel testo vi sono due raccomandazioni chiave. La prima è l’innalzamento del budget per la difesa al 2% del Pil in cinque anni. È una regola non scritta della politica giapponese che queste spese non superino l’1%, alla quale il governo di Tokyo si è attenuto dal dopoguerra. Secondo alcuni parlamentari Ldp la soglia del 2% non è da considerarsi come obiettivo, bensì come un indicatore: raddoppiare il budget per la difesa infatti permetterebbe al Giappone di allinearsi agli impegni di spesa militare dei paesi Nato e, di conseguenza, potersi sedere al tavolo degli alleati da pari.
La seconda raccomandazione è quelle più controversa, perché prevede che Tokyo si doti di “capacità di contrattacco” cioè di forze missilistiche tali da poter colpire basi e assetti militari nemici al di fuori del proprio territorio. Fino ad oggi il Sol Levante ha mantenuto nel proprio arsenale solo dispositivi difensivi per intercettare missili in arrivo. Tuttavia, il documento suggerisce che gli sviluppi della tecnologia di lancio hanno reso insufficienti questi dispositivi per la difesa del Paese e che Tokyo dovrebbe dotarsi di missili propri in grado di neutralizzare le forze nemiche quando queste, in mancanza di qualsiasi altra soluzione, appaiano sul punto di lanciare un attacco contro il Giappone...