Rep. Centrafricana: uccisa cooperante, MSF sospende le attività

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Dopo l'uccisione, lunedì scorso, della cooperante Elsa Serfass di 27 anni di Medici senza Frontiere (Msf) nel nord-ovest della Repubblica Centrafricana, l'organizzazione umanitaria ha sospeso tutte le attività mobili nella zona. "Il futuro delle nostre operazioni di soccorso nella regione dipenderà dal risultato delle discussioni con tutte le parti in conflitto e dalla successiva valutazione circa la possibilità di potere continuare a lavorare" - riporta un comunicato di MSF. Anche il responsabile dell'Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) aveva comunicato ieri l'interruzione delle attività umanitarie dell'ONU nel nord-ovest.

Msf ha fornito anche alcuni dettagli finora inediti sull'uccisione della cooperante, precisando che i responsabili dichiarati sono miliziani del movimento ribelle 'Esercito popolare per la restaurazione della democrazia' (Aprd) che erano stati informati dell'arrivo in zona della missione - informa l'agenzia Misna. "A sud del villaggio di Bong e dopo aver attraversato diversi villaggi di cui due bruciati, l'auto di Msf è stata colpita da due colpi di arma da fuoco, uno dei quali ha colpito mortalmente Elsa. L'equipe è scesa dall'auto e ha gridato: 'Non sparate, siamo medici, di Medici Senza Frontiere'. Circa una ventina di uomini armati sono allora usciti dalla boscaglia ai bordi della strada e si sono presentati come membri dell'Aprd. Dopo aver dichiarato che si era trattato di un equivoco, si sono dispersi e hanno lasciato ripartire la nostra equipe".

Elsa era basata a Paoua, dove lavorava a un progetto di MSF per fornire assistenza alle vittime delle ricorrenti violenze in questa regione del paese. La regione nord-occidentale della Repubblica Centrafricana è colpita da un conflitto tra gruppi ribelli e le forze armate governative. "Gli atti di banditismo sono altrettanto frequenti, con i banditi che spesso approfittano dell'instabilità" - riporta Msf. La popolazione locale è vittima di violenze sistematiche. Molti villaggi lungo le strade sono stati attaccati, derubati e bruciati, costringendo gli abitanti a fuggire. Vivono nelle foreste, in condizioni estremamente precarie. In questa zona dove il sistema sanitario è al collasso, l'insicurezza ha reso ancora più difficile per le persone ricevere assistenza medica.

Già ai primi di marzo la capitale della provincia nordorientale di Vakaga nella Repubblica Centrafricana si è trovata al centro di violenti scontri tra esercito e forze ribelli; aveva dovuto sospendere i suoi programmi di assistenza medica ed evacuare lo staff per alcune settimane. Tornati nella provincia di Vakaga "abbiamo trovato una città quasi completamente deserta, poiché la maggior parte delle persone era scappata nella foresta o nei villaggi vicini" - racconta Akke Boere, coordinatrice MSF. "Adesso anche se c'è un mercato e le scuole sono state riaperte, la situazione è tutt'altro che normale". "A Birao, in questo momento, c'è una forte presenza militare e anche se per adesso la situazione è tranquilla non si può essere sicuri di quello che può accadere tra un momento e la gente ha ancora molta paura".

MSF lavora a Paoua e nelle zone circostanti, dove fornisce cure primarie e secondarie nell'ospedale di riferimento della città. Le equipe mobili si recano inoltre in diversi villaggi della regione per effettuare visite mediche. In seguito all'attacco alla città di N'Gaoundal da parte dei ribelli il 30 maggio e alla violenta risposta del governo, MSF, allertata circa la catastrofica situazione sanitaria in questa zona, aveva deciso di effettuare una missione di valutazione nell'area. Proprio durante questa valutazione l'automobile di MSF è stata colpita da colpi di arma da fuoco ed Elsa è stata ferita a morte.

Oltre a Paoua e dintorni, Medici Senza Frontiere lavora nella Repubblica Centrafricana settentrionale nelle città e nei dintorni di Paoua, Markounda, Boguila, Kabo e Batangafo, per fornire cure primarie e secondarie alle persone colpite dal conflitto. Lavora inoltre nella regione nord-orientale nella città di Birao. [GB]

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