Ong: l'Ue dica stop ai bombardamenti sui civili

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In prossimità della riapertura, nella giornata di domani, del Parlamento europeo, Sergio Marelli, Presidente dell'Associazione ONG Italiane chiede a Bruxelles di esprimersi con voce unitaria per richiedere la liberazione delle due volontarie italiane, dei due operatori iracheni delle ONG italiane e dei due giornalisti francesi ancora nelle mani dei sequestratori. "Sappiamo" ha dichiarato Sergio Marelli "che persistono delle divergenze di interpretazione da parte delle forze politiche sulla drammatica situazione in Iraq, in particolare sulla questione del ritiro delle truppe, ciò nonostante chiediamo un segnale unitario dal Parlamento europeo che secondo noi si può esprimere attraverso la richiesta di un immediato stop ai bombardamenti sui civili".

"Accogliamo positivamente la missione del Ministro degli esteri Franco Frattini nel Golfo Persico perché crediamo fermamente che il coinvolgimento degli stati limitrofi all'Iraq sia, insieme alla mobilitazione delle autorità religiosa un elemento determinante, per arrivare al più presto alla liberazione degli ostaggi". Marelli continua chiedendo al Parlamento europeo un fermo appello, affinchè nelle carceri in Iraq, ivi comprese quelle di giurisdizione dei paesi della forze anglo-americane, non venga messa in atto alcuna violazione dei diritti umani e vengano rispettate le condizioni previste dalle convenzioni internazionali in materia di detenzione.

Da "Un Ponte per" all'interno della nota che ringrazia tutti coloro che hanno espresso solidarietà e appelli per il rilascio degli ostaggi, giunge una richiesta di richiamare la liberazione di tutti e quattro gli ostaggi. "Chiediamo ad ognuno e a tutti di esprimersi sempre in riferimento a quattro persone - precisa Un Ponte per - tutti loro sono operatori umanitari che dedicano le loro vite per alleviare la sofferenza dei bambini, delle donne e degli uomini iracheni. Il valore delle vite di Ra'ad e di Mahnaz non è meno importante di quello di Simona e Simona".

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