Nigeria: violenze per l'oro nero del Delta

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Un anno drammatico di violenze ed uccisioni nello stato del Delta del fiume Niger: lo riporta Human Rights Watch in un proprio rapporto. Le violenze sono il frutto degli scontri tra le milizie dei tre principali gruppi etnici della regione, Ijaw, Itsekiri, ed Urhobo e le forze di sicurezza statali. In palio le immense risorse petrolifere del Delta.

Centinaia di morti, migliaia di sfollati e la distruzione di centinaia abitazioni. Sono queste le cifre drammatiche di un altro anno di violenza nel Delta del fiume Niger. La maggior parte della quale concentrata nei mesi di aprile e maggio durante i quali si sono tenute le elezioni nazionali.

"La gente del Delta del Niger ha sofferto enormemente perché, paradossalmente, vive tra le risorse che fanno ricca la Nigeria" - afferma Bronwen Manby di HRW - "e la probabilità che i responsabili delle violenze vengano portati davanti ad una corte di tribunale è praticamente nulla".

Il controllo sull'oro nero avviene in particolare attraverso l'operato di chi ricopre cariche pubbliche. Per questo gli appuntamenti elettorali divengono spesso teatro di scontri tre i vari gruppi contrapposti. Scontri avvengono inoltre anche per controllare i barili di greggio rubati e contrabbandati. Secondo HRW questo commercio illegale coprirebbe il 10% dell'estrazione totale di greggio in Nigeria.

Intanto le violenze nel Delta continuano. In particolare durante il mese di dicembre si è assistito ad alcuni attacchi di gruppi armati a piattaforme petrolifere situate nel Delta. L'esercito nigeriano è intervenuto con la propria flotta. Molti dei morti di questo conflitto sono causati proprio dalla durezza delle stesse forze di sicurezza della Nigeria. HRW, per limitare la tragedia, chiede si introduca un sistema di controllo e certificazione del greggio estratto e che si indicano nuove elezioni nel Delta del Niger. [DS]

Altre fonti: Warnews.

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