Luca Attanasio: chi era l’ambasciatore di pace ucciso in Congo due anni fa

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Foto: Pagina Facebook del Virunga National Park

Luca Attanasio: la morte dell’ambasciatore

Il 22 febbraio 2021, un convoglio del Programma Alimentare Mondiale (Pam) fu attaccato lungo la strada Rn2 all’altezza di Kibumba, a 25 km circa da Goma, capitale della provincia del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo.

Nell’attacco al convoglio diretto a Rutshuru, all’interno del Parco del Virunga, per visitare un progetto di alimentazione scolastica, rimasero uccisi l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e un autista congolese del Pam, Mustapha Milambo.

In occasione del secondo anniversario della scomparsa, Osservatorio Diritti ha scelto di ricordare Attanasio, che ha vissuto il suo impegno professionale anche come difensore dei diritti umani

Luca Attanasio, breve biografia di «un sognatore che guardava il mondo come un bel giardino»

Luca Attanasio era un giovane diplomatico italiano di 43 anni divenuto capo missione a Kinshasa, nel Congo, nel settembre 2017, dopo le esperienze in Svizzera, Marocco e Nigeria.

La moglie, Zakia Seddiki, ha descritto il marito come «un ragazzo partito dalla periferia che ha fatto carriera diplomatica per andare poi a rappresentare l’Italia nella periferia del mondo».

Una carriera diplomatica caratterizzata da una «diplomazia umana, fatta di missioni» per un ambasciatore a cui «la scrivania non bastava» perché «dall’ufficio non tutti i problemi si possono risolvere, occorre stare sul campo».

Il sogno della carriera diplomatica era vissuto come «una missione il cui obiettivo era non lasciare nessuno indietro». Nelle vesti di rappresentante dell’Italia ha deciso di «vivere fino in fondo le problematiche di territori dove il nostro paese può e deve essere presente».

Pur conoscendo i rischi, Attanasio e la moglie decisero di vivere, con le loro tre bambine, in Congo, perché «quando sei un rappresentante delle istituzioni hai il dovere morale di dare l’esempio». Il ruolo dell’ambasciatore per Attanasio non era solamente quello supportare gli italiani, «ma anche contribuire per il raggiungimento della pace» in un paese logorato da tre guerre durate un ventennio...

Segue su Osservatoriodiritti.it

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