Le reti del Fse sulla crisi in Iraq

Stampa

L'assemblea delle reti, delle organizzazioni e dei movimenti del Forum Sociale Europeo, riunita a Roma l'11 e il 12 settembre, si è conclusa con un documento unitario che qui di seguito riportiamo:

"Rimaniamo in stato di mobilitazione permanente per dire: via dalla guerra e fine dell'occupazione dell'Iraq. Ci siano sempre mobilitati contro ogni atto di guerra, di terrore e di barbarie, per salvaguardare la vita di chiunque. Rilanciamo l'appello per la liberazione dei nostri quattro fratelli e sorelle - operatori di pace e non coinvolti nell'occupazione, di tutti gli ostaggi, dei 26 milioni di iracheni.

Il governo italiano porta la tragica responsabilità di averci trascinato in quest'inferno con la scelta della guerra e dell'occupazione. A questa scelta ci siamo sempre opposti e continuiamo a chiedere che il governo si impegni per il ritiro delle truppe, inviate in Iraq contro il mandato costituzionale.

Il governo in questi giorni ha la massima responsabilità delle sue parole e dei suoi atti. Nessuna dichiarazione deve chiudere la possibilità del negoziato. Il governo può e deve compiere gesti concreti utili alla liberazione degli ostaggi. Continuano in queste ore gli assedi e i bombardamenti sulle città dell'Iraq fin dentro Baghdad. Essi hanno già provocato decine di migliaia di morti fra la popolazione irachena. La loro cessazione immediata è un'emergenza umanitaria. Il governo chieda ai suoi alleati il cessate il fuoco. Chiediamo al governo di impegnarsi per risolvere la vergognosa situazione dei detenuti nelle carceri irachene.

Confermiamo l'appello per una settimana di mobilitazione permanente e articolata in tutta Italia - sulla base della piattaforma unitaria qui sotto riportata - con manifestazioni sui ponti, alle sedi del governo e alle prefetture, incontri e iniziative con le comunità islamiche, che convergano sabato prossimo in una giornata di mobilitazione nazionale con manifestazioni in tutte le città. Per non essere tutti ostaggi della guerra permanente, del terrore, della barbarie.

Liberate la pace
Vita e libertà per Simona, Simona, Ra'ad, Mahnoaz, per tutti gli ostaggi e
il popolo iracheno
Tacciano le armi
Stop subito ai bombardamenti su Falluja e su tutte le città irachene
Fine dell'occupazione
Ritiro delle truppe

Roma, 12 settembre 2004

Ultime su questo tema

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Un No al Ponte con ventiquattromila baci

27 Agosto 2025
Prima di sapere se il Ponte crollerà o non crollerà, per la gente del posto sarebbe prioritario comprendere se riuscirà ancora a vivere e a respirare. (Jacobin Italia)

Giornaliste a Gaza

26 Agosto 2025
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Monica Pelliccia)

Video

Charlie Chaplin: "Il Grande Dittatore"