Italia: mezzo milione a Roma per liberare la pace

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Una folla umana ha attraversato Roma in nome di Giuliana, Florence, Hussein e tutti gli ostaggi e il popolo iracheno. Per gli organizzatori sarebbero mezzo milione i partecipanti alla manifestazione di Roma di oggi pomeriggio. Dopo il corteo silenzioso, interrotto solo dal rumore dell'elicottero della polizia che sorvola il percorso, i genitori di Giuliana Sgrena, sono saliti sul palco del Circo Massimo per portare la loro testimonianza e sono stati accolti da un lungo e caloroso applauso da parte dei partecipanti. "Ritirare le truppe e mantenre l'impegno preso con il popolo iracheno di andarsene dopo le elezioni". E' quanto ha chiesto Pier Scolari, compagno di Giuliana Sgrena. "E' inutile - aggiunge - parlare a vanvera di democrazia in Iraq, perché sia la maggior parte del popolo iracheno che italiano erano contro questa guerra". Conclude Scolari: "Ora conta liberare Giuliana, dobbiamo darci questo obiettivo. E al governo chiedo di iniziare una fase di ripensamento politico".

Uno degli striscioni della manifestazione di Roma era quello dei "I giornalisti Rai contro il silenzio", dietro cui hanno sfilato Bianca Berlinguer, Roberto Natale, segretario dell'Usigrai, Giuseppina Paterniti del Tg3. "Siamo contro il silenzio su tutta questa guerra che si sta combattendo", ha detto la Paterniti "e siamo anche contro il silenzio che si voleva imporre su questa manifestazione, alla quale la Rai voleva dedicare solo quindici minuti e ora, dopo il nostro duro comunicato di ieri sera, abbiamo ottenuto che questa manifestazione di minuti ne abbia 45". Da segnalare che il canale satellitare Rainews24 ha dedicato una diretta dalle 14 alle 19 sulla manifestazione organizzata a Roma in segno di solidarietà per Giuliana Sgrena.

"La verità è che, mentre si finge una preoccupazione protettiva e paternalistica nei confronti di questa "infanzia incorreggibile", che seguendo le sue chiemere ideali si mette in grave pericolo, in realtà si prepara la censura dei tribunali militari e la riforma del Codice penale Militare, e si manipola il video" scrive la redazione dell'Osservatorio sulle legalità. Il riferimento va alla revisione del codice militare penale che per il momento è stata bloccata a sorpresa in Commissione difesa della Camera grazie all'approvazione di un emendamento relativo alla abrogazione totale dell'art. 4 della legge delega, ovvero quello riguardante la possibilita' di riformare il codice di procedura militare di guerra.

Dopo questo stop, i promotori della campagna propongono di continuare la pressione con l'approvazione di ordini dei giorno da parte degli enti locali (municipi, comuni, province e regioni) sulla falsariga dell'ordine del giorno passato nel Comune di Roma. [AT]

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