Israele: dopo Bush, l'UE sciolga l'accordo

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La rete degli "Ebrei europei per una pace giusta", che raccoglie diciotto organizzazioni ebraiche presente in nove paesi, ha appreso con sgomento dell'assassinio del leader di Hamas Abdel-Aziz Rantisi, immediatamente successivo all'approvazione dei piani di Sharon da parte di Bush la scorsa settimana alla Casa Bianca, che ha dato il via libera ad Israele per azioni sempre più irresponsabili, unilaterali, in flagrante violazione della legalità internazionale. "Una chiara prova del fatto che il governo israeliano non intende portare a termine una pace negoziata" cotinua la nota stampa che precisa inoltre che il cosiddetto "ritiro" da Gaza "è in realtà solamente una ricollocazione degli insediamenti ebraici, mentre Israele mantiene basi militari ed esercita controllo su confini, costa, spazio aereo ed acque di Gaza".

I sei blocchi di insediamenti per i quali Sharon, con l'approvazione di Bush, ha chiarito che rimarranno sotto controllo israeliano, sono deliberatamente collocati in modo da dividere la Cisgiordania e rendere impossibile un vero Stato palestinese. Secondo il comunicato della rete europea "l'accordo Bush-Sharon è in contrasto con la riaffermazione da parte della presidenza Ue del principio che le questioni dei confini e dei profughi possono essere modificate solo su base concordata". Una soluzione "concordata, giusta, leale e realistica" del problema dei rifugiati palestinesi può essere trovata solo nell'ambito di negoziati tra Israele ed i palestinesi, che riconoscano il ruolo di Israele nella creazione del problema, la sua responsabilità nella ricerca di una soluzione condivisa e le sue legittime preoccupazioni. Il sostegno di Bush del rifiuto di un simile approccio da parte di Israele, può solo rafforzare l'odio ed inasprire le relazioni tra i due popoli, cancellando ogni speranza di riconciliazione.

"Una svolta storica - ha dichiarato il Forum Palestina - in quanto fino ad oggi nessuna amministrazione statunitense aveva mai dichiarato apertamente di considerare carta straccia le Risoluzioni dell'ONU che condannano l'occupazione israeliana della Palestina e riconoscono il diritto al ritorno dei profughi palestinesi cacciati con la forza dalle loro terre dalla pulizia etnica israeliana". In questo scenario, il ruolo dell'Europa si conferma fondamentale, non fosse altro per il fatto di essere il primo partner commerciale di Israele. Esattamente due anni fa il Parlamento Europeo si è pronunciato per la sospensione dell'accordo commerciale fra Israele e l'Unione Europea, ma i governi si sono ben guardati dal prendere provvedimenti conseguenti e tuttora Israele non ha subito nessuna sanzione, nonostante l'evidenza delle violazioni delle clausole dello stesso accordo sui diritti umani. L'appello che il Forum Palestina porta per l'incontro dei ministri europei ai primi di maggio è quello di non rinnovar e il trattato commerciale con Israele. Per lunedì 3 maggio è indetta una mobilitazione presso tutte le sedi in Italia della Repubblica di Irlanda, che detiene la Presidenza di turno dell'Unione Europea.[AT]

Fonte: Ebrei europei per una pace giusta, Rete ebrei contro l'occupazione, Forum Palestina

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