Iraq: rivendicazione inaffidabile per Palazzo Chigi

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Dopo il dubbio comunicato della notte scorsa, un altro gruppo, Ansar al-Zawahri, annuncia l'avvenuta decapitazione delle due Simone. Anche di questo nessuno è in grado di valutarne l'attendibilità. E a firma del gruppo Ansar al-Zawahri, cioè "Sostenitori di al-Zawahri", il medico egiziano braccio destro di bin Laden. E' la stessa sigla che aveva assunto per prima la responsabilità del sequestro di Simona Pari e Simona Toretta. La prima rivendicazione, quella della notte scorsa, era stata invece firmata dall'Organizzazione per la jihad islamica in Iraq. Palazzo Chigi mantiene la massima cautela sul secondo messaggio. "Il moltiplicarsi dei comunicati", sottolinea Palazzo Chigi, "conferma l'analisi di inaffidabilità avanzata stanotte e induce a pensare che ci si trovi di fronte a un probabile quadro di terrorismo mediatico". "I servizi di intelligence italiani, assumendosene la responsabilità, ritengono assolutamente inaffidabili queste rivendicazioni", ha riferito il presidente del comitato parlamentare di Controllo sui servizi, Enzo Bianco. Per Nino Sergi, presidente di Intersos, una della Ong italiane presenti in Iraq, la rivendicazione dell'esecuzione delle volontarie italiane (nessun cenno ai due iracheni rapiti con loro) "non risulta attendibile".

In un comunicato di 'Un Ponte per' si apprende che il messaggio è stato accolto con estrema cautela. Nel comunicato viene raccontata la difficile nottata che gli operatori di Un Ponte per hanno vissuto seguendo dalla tv e su internet gli ultimi messaggi. Per il Consiglio degli Ulema sunniti, Simona Torretta e Simona Pari sono probabilmente ancora vive e nelle mani di una banda che non ha niente a che fare con la guerriglia. Ne è convinto il portavoce dell'influente organismo sunnita. "Non penso che siano state uccise", ha detto Muthana al-Dhari. Secondo l'ipotesi fatta da alcuni operatori umanitari che, attraverso i loro collaboratori locali, hanno ricostruito sul campo la vicenda degli ostaggi italiani, il sequestro sarebbe opera di un commando di grande preparazione tecnico-militare che voleva rapire degli uomini per poi rivenderli a qualche gruppo combattente. "Sotto il regime baathista, spiegano, c'erano squadre specializzate nel togliere di mezzo le persone scomode. Oggi sono schegge impazzite che continuano in proprio il vecchio mestiere di sbirri: essere informati e raccogliere dossier. Lavorano su commissione ma potrebbero anche essersi convinti che un'azione in proprio ai danni delle associazioni italiane fosse una buona scommessa" scrivere Lettera22 che sottolinea come il commando non ha nessuna esperienza politica in quanto non sa negoziare, né conosce la difficile arte dei contatti, dei comunicati, delle dichiarazioni trasversali.

E' intanto davanti a Palazzo Chigi è partito il sit-in promosso dal Gruppo di Azione Nonviolenta che per tutte le sere si incontrerà dalle dopo le 19.30 con l'obiettivo di chiedere il ritiro delle truppe dall'Iraq separando in modo chiaro il tema della liberazione degli ostaggi. Durante il ritrovo pacifista ci sarà una scena teatrale con un effetto luminoso che viene dato dall'immagine delle quattro grandi fiaccole che stanno a simboleggiare i 4 rapiti e un centinaio di lumini che corrispondono al resto dei 6 miliardi di ostaggi di questa politica, in primis gli iracheni.

Dalla rivista Guerra & Pace con il sostegno di alcuni portavoce del movimento contro la guerra arriva un appello a sostenere l'organizzazione 'Un ponte per' in questo momento difficile decidendo di iscriversi all'organizzazione come soci e decidendo di aiutarlo economicamente mostrando una concreta solidarietà. "Oggi ci sentiamo particolarmente vicini alle compagne e ai compagni di "Un ponte per." - perché vogliamo loro bene, prima di tutto, e perché pensiamo di comprendere il loro difficile impegno di questi giorni - sotto la pressione della situazione, il senso di responsabilità verso Simona, Simona, Mahnaz e Ra'ad, il faticoso lavoro quotidiano". Per iscriversi è possibile mandare la quota con un versamento postale o altrimenti online con carta di credito attraverso il servizio e-payment.

Tra le migliaia di messaggi di solidarietà giunti in questi giorni da segnalare quello dell'Associazione Italiana Bibliotecari che fa parte di Scudo blu, l'organizzazione internazionale riconosciuta dall'UNESCO per la protezione dei beni culturali nelle zone investite da attività belliche. [AT]

Altre fonti: Rete Gan

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