Iraq: nessuna soldarietà con il governo italiano

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La redazione della rivista "Guerra & Pace" a nome di Bastaguerra di Milano, ha espresso con un comunicato la propria posizione dopo l'attacco ai soldati italiani in Iraq.

Un numero ancora imprecisato di carabinieri e militari della forza d'occupazione italiana in Iraq sono stati uccisi o feriti, insieme a civili iracheni, a seguito di un attentato kamikaze contro la base militare di Nassirya a sud-est di Bagdhad.
Questa gravissima tragedia suscita profonda emozione, cordoglio e sentimenti di soldarietà verso tutte le vittime, italiane e irachene, e verso i loro famigliari.
Ma suscita anche profondo sdegno per il rivoltante cinismo di un governo che non esita a usare la vita di nostri concittadini e quella dei cittadini iracheni (vittime "collaterali" dei quotidiani attentati contro gli occupanti) come merce di scambio per acquistare benemerenze presso Bush.
Altrettanto sdegno suscita lo sciacallesco tentativo del governo Berlusconi di far leva sul sentimento di "amor patrio" per lucrare anche sui morti e trasformare il loro sangue in voti.

I soldati italiani non sono caduti oggi, ma il 14 maggio, quando governo e maggioranza del parlamento hanno deciso di mandarli a morire non per combattere il terrorismo internazionale, come va dicendo falsamente Ciampi, ma per sostenere l'aggressione e l'occupazione volute dagli Stati uniti.

Il cordoglio e la solidarietà con le vittime non può trasformarsi, neppure nel momento della tragedia, in solidarietà con il governo italiano, corresponsabile insieme agli Usa e alla Gran Bretagna di quei morti e delle sofferenze inflitte da oltre dodici anni al popolo iracheno.
L'odierna tragedia rende più urgente pretendere la fine dell'occupazione, la restituzione dell'Iraq agli iracheni, il ritiro immediato di tutte le truppe italiane.

"Guerre&Pace"
Bastaguerra di Milano

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