www.unimondo.org/Guide/Guerra-e-Pace/Conflitti/Iraq-Hrw-denuncia-i-crimini-di-guerra-Usa-83535
Iraq: Hrw denuncia i crimini di guerra Usa
Conflitti
Stampa
La demolizione delle case dei presunti militanti della resistenza irachena è da considerare un crimine di guerra. In sintesi questo è il contenuto della lettera che l'associazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha indirizzato al ministro della difesa Donald Rumsfeld. "Le truppe - ha specificato Kenneth Roth, direttore di Hrw - possono distruggere la struttura civile solo se è stata usata per lanciare un attacco. Le demolizioni e l'arresto di familiari dei ricercati costituisce una 'punizione collettiva' bandita dalla convenzione di Ginevra".
Anche il dossier di Occupation Watch presentato
Report di Occupation Watch in pdf
il 10 gennaio scorso a Baghdad denuncia la palese violazione dei diritti umani da parte delle forze di occupazione in Iraq, in relazione all'illegale distruzione delle abitazioni.
Nella città di Bassora, nel sud dell'Iraq, si è svolta in questi giorni una manifestazione per appoggiare la richiesta di elezioni dirette da tenersi nei prossimi mesi diffusa dall'ayatollah Ali al-Sistani, una delle massime autorita' religiose per gli sciiti. Il leader religioso preme perchè il futuro governo iracheno sia espressione di libere elezioni e non di una serie di rappresentative regionali, come propongono gli Usa.
Intanto continuano gli episodi di violenza nel Paese e la repressione, che raddoppierà non appena entreranno in azione le milizie paramilitari create dalle autorità di occupazione, rilancerà - secondo quanto riporta Le Monde Diplomatique - ancor più le resistenze. Se infatti le forze militari della coalizione si stanno rivelando insufficienti per garantire la "sicurezza" del paese, l'Iraq è diventato l'Eldorado delle società di vigilanza private. Le ambasciate straniere, le imprese occidentali beneficiarie dei contratti di ricostruzione (essenzialmente americane e legate all'amministrazione Bush), i ministeri e altri siti pubblici sono protetti da migliaia di mercenari reclutati da imprese private, rendendo sempre più difficoltosa la difesa dei civili. [RB]