I migranti, gli Usa, e i Cartelli al centro della storia

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Foto: Unsplash.com

Panama ha espulso 29 colombiani con precedenti penali che erano entrati nel Paese dalla foresta del Darien, col primo volo in direzione di Bogotà, applicando l’accordo finanziato dagli Stati Uniti a luglio. Washington ha promesso un finanziamento di 6 milioni di dollari per i rimpatri dei migranti dalla nazione centroamericana, nella speranza di ridurre gli attraversamenti irregolari al proprio confine meridionale. Altri voli sono già pronti a partire, per primi saranno espulsi i migranti con precedenti penali, ma l’accordo potrebbe prevedere la deportazione di chiunque entri a Panama attraverso la regione del Darien.

L’anno scorso più di mezzo milione di migranti – per lo più venezuelani – ha attraversato il Darien. Nessuno di questi avrebbe potuto richiedere un regolare permesso di immigrazione dagli Stati uniti, essendo fuggiti e tecnicamente “rifugiati”. I Paesi di transito, come Panama e Messico, sono sottoposti a una crescente pressione da parte di Washington perché trattengano sul loro territorio, o espellano verso i Paesi di origine i migranti. Questo fenomeno è ora al centro dell’attenzione mondiale, perché l’atteggiamento da tenere da parte statunitense nei confronti di migranti è nel cuore del dibattito politico fra i due candidati Trump e Harris alla presidenza.

L’ idea di Trump é nota: terminare il muro ai confini col Messico, per frenare l’afflusso dei migranti, restringere le misure per l’immigrazione, e espellere tutti i latini sul territorio degli Stati uniti, che no rispondano alle stringenti caratteristiche che ha in mente. Da parte democratica, pur sapendo che questo può danneggiarli nelle prossime elezioni, si é scelto di prendere il cammino opposto. Ma anche adessoè un cammino pieno di ostacoli...

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