Honduras, la criminalità uccide fuori e dentro il carcere

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Foto: Héctor Emilio Gonzalez da Unsplash.com

Martedì 20 giugno uno scontro armato all’interno del principale carcere femminiledell’Honduras  ha causato la morte di almeno 46 carcerate. La maggior parte di loro è bruciata viva dentro un bagno.

Altre detenute sarebbero morte per colpi di arma da fuoco o per ferite da arma da taglio all’interno del Centro femminile per l’adattamento sociale (Cefas) situato a Tamara(Francisco Morazán), a circa 30 chilometri a nord-ovest di Tegucigalpa, la capitale del paese centroamericano.

Criminalità in Honduras: la lotta tra bande

Secondo quando diffuso dalle autorità, i fatti sarebbero attribuibili allo scontro tra le due grandi bande criminali che si contendono il paese. Membri della Mara 18 avrebbero fatto irruzione nel carcere sparando con armi di grosso calibro nell’ala dove si trovano i loro rivali della Mara Salvatrucha (MS-13), dando fuoco successivamente alle installazioni.

La criminalità organizzata è responsabile della violenza generalizzata in questo paese del centroamerica, che nel 2022 ha fatto registrare  40 omicidi ogni 100.000 abitanti. Qui i gruppi criminali estendono la loro influenza su vasti territori, a volte città intere, controllano le carceri e proprio da questi istituti, trasformati spesso in roccaforti del crimine, i leader incarcerati delle Maras continuano a gestire traffici illeciti e ordinare omicidi...

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