Domani segui online la prima Maratona Internazionale Sfratti Zero!

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Poche ore all’avvio della prima Maratona Internazionale Sfratti Zero. Domani, dalle 8 del mattino alle 8 di sera, le voci di chi sta resistendo e lottando per garantire il diritto umano alla casa si uniranno per raccontare questa realtà all’opinione pubblica e informare delle proprie responsabilità i politici e gli amministratori pubblici, dalle Filippine all’India, dal Medioriente all’Europa, dall’Africa alle Americhe. Una crisi globale, dunque, che interessa 1,8 miliardi di individui in tutto il mondo, privi di un alloggio adeguato e degno, 15 milioni di persone che ogni anno vengono sgomberate a forza e altri 150 milioni di senzatetto. Dati che raccontano una realtà ben lontana dal raggiungimento del primo target dell’Obiettivo 11 dell’Agenda ONU di Sviluppo SostenibileEntro il 2030, garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri poveri”.

Unimondo ha intervistato Cesare Ottolini, coordinatore dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti, organizzatrice dell’evento insieme al Centro per i Diritti Umani dell’Università di Padova

Innanzitutto una domanda di base: cos’è l’Alleanza Internazionale degli Abitanti?

C.O.: IAI è una rete globale di organizzazioni di base e movimenti sociali territoriali impegnati nella difesa del diritto alla casa e alla città senza frontiere. Obiettivo: amplificare la voce e l’impatto sulle politiche delle organizzazioni di abitanti dal livello locale a quello internazionale per il riconoscimento effettivo del diritto umano alla casa, incluso la sua giustiziabilità.

Perché parla di “giustiziabilità”? ll diritto umano alla casa è riconosciuto nella Convenzione Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e nella Convenzione sui diritti dei bambini e del fanciullo, nonché, in ambito regionale, nella Carta Sociale Europea e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Si tratta di Convenzioni Internazionali in vigore e tutte ratificate dallo Stato italiano.

C.O.: È tutto corretto a livello di Convenzioni, è però difficile far sì che questi obblighi vengano rispettati. Con la loro ratifica, gli Stati si impegnano infatti a effettuare politiche e interventi nella direzione del raggiungimento degli obiettivi prefissati ma non vi sono sanzioni reali nel caso in cui i diritti affermati nei Trattati non sono poi rispettati. Per garantire un monitoraggio, esiste un sistema di verifica periodica della reportistica prodotta da ogni Stato aderente al Trattato sullo stato di attuazione delle disposizioni giuridiche. Ed è qui che entra in gioco il Centro per i Diritti Umani e l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, mediante la raccolta di dati e l’elaborazione di studi presentati in contraddittorio con il report governativo. Lo scorso 23 settembre, ad esempio, Unione Inquilini e Alleanza Internazionale degli Abitanti hanno presentato in Parlamento il Rapporto all’ONU sulle violazioni al diritto alla casa in Italia.

Può darci maggiori dettagli su questo Rapporto?

C.O.: Il Rapporto presenta una prima parte analitica e documentata, sulle violazioni e inadempienze rispetto alle politiche abitative dello Stato Italiano quali l’abbandono dell’edilizia residenziale pubblica a canone sociale, l’azzeramento di tutti i contributi e dei sussidi per prevenire gli sfratti, la legalizzazione delle abitazioni sotto standard, la mancata regolamentazione e limitazione degli affitti brevi e dell’Intelligenza Artificiale che sta monopolizzando il mercato immobiliare, il cosiddetto “ddl sicurezza” che vuole trattare da criminali chi occupa per necessità un immobile vuoto e non utilizzato, coloro sotto sfratto o sono pignorati che non possono reperire un alloggio alternativo sul mercato, persino gli attivisti che esprimono solidarietà

Una seconda parte del Rapporto si compone invece di 19 raccomandazioni, raggruppabili in 3 ambiti, che l’Unione Inquilini e l’Alleanza Internazionale degli Abitanti propongono al Comitato ONU di adottare. In primis invitare il Relatore Speciale sul Diritto alla casa, il Relatore Speciale sulla Povertà assoluta, il Relatore Speciale sulle condizioni dei difensori dei diritti umani ad effettuare nel 2025 una missione in Italia per verificare le violazioni del diritto alla casa e dei diritti umani collegati. In secondo luogo: una serie di interventi puntuali sulle questioni sollevate affinché siano risolte progressivamente con impegni precisi le cause strutturali della violazione del diritto alla casa in Italia, nonché vengano modificati gli interventi più recenti del governo Meloni che le hanno ulteriormente incrementate. La legge sull’autonomia differenziata, in particolare perché non stabilisce nessun LEP, cioé nessuna soglia minima da rispettare per la fornitura dei servizi sociali come la casa, accrescerà la povertà delle regioni già povere. Infine, sussiste la necessità e l’urgenza di proteggere i diritti umani dei difensori dei diritti umani: occorre quindi stralciare dal “ddl sicurezza” le norme che puniscono le attività solidali a favore di persone senza casa o minacciate di sfratto e approvare una normativa per l’applicazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Difensori dei diritti umani, incluso dei pubblici ufficiali “obiettori di coscienza” che rifiutassero di obbedire ad ordini in violazione dei diritti umani (es: sfratto senza rialloggio adeguato).

Il report, già inviato all’ONU, sarà oggetto di un’audizione a Ginevra il prossimo novembre, in preparazione della 48° sessione UPR (Universal Periodic Review, ovvero l’esame periodico universale); si tratta dello strumento principale che consente al Consiglio ONU dei diritti umani di stilare un bilancio della situazione dei diritti umani in tutti gli Stati membri.

Sensibilizzazione e assunzione di responsabilità politica a tutti i livelli (Comuni, Regioni, Governi) sono gli obiettivi principali della Maratona Internazionale Sfratti Zero. Per una reale attuazione del diritto alla casa in Italia cosa sarebbe necessario?

C.O.: Vogliamo risanare le case popolari esistenti che sono malsane e in degrado, vogliamo l’efficientamento energetico dei palazzi, vogliamo un piano per nuove case popolari e non più per i palazzinari e per il finto “social housing”, vogliamo la regolazione e calmierazione degli affitti, non vogliamo più sfratti senza passaggio a una casa adeguata. Cosa fondamentale: il diritto alla casa va riconosciuto nella normativa nazionale e rispettato in quanto tale.

In Italia i dati raccontano di 650 mila famiglie in vana attesa di un alloggio popolare di cui avrebbero diritto, 90 mila case popolari vuote e non assegnate, 200 mila sfatti esecutivi che incombono sulle famiglie più povere, 170 mila pignoramenti alle porte per chi non ce la fa a pagare il mutuo che è stato costretto a contrarre, 1 milione di nuclei in povertà assoluta in affitto, ai limiti per cadere nel baratro dello sfratto per morosità. L’Unione Europea potrebbe imporre all’Italia di rispettare le normative europee sottoscritte e dunque di non poter effettuare sfratti in assenza di un passaggio a un’altra casa adeguata? Proprio la presenza in Parlamento Europeo di un’attivista come Ilaria Salis è di aiuto?

C.O.: Certamente sì e non solo per la presenza della Salis. Il 18 luglio scorso, nel suo discorso programmatico come Presidente della Commissione Europea al suo secondo mandato, Ursula von der Leyen ha nominato per la prima volta un Commissario designato all'edilizia abitativa (e all’energia), il danese Dan Jørgensen. Si tratta di un'opportunità cruciale per affrontare la crisi abitativa europea e garantire che la promozione di abitazioni sostenibili e accessibili e l'investimento nelle persone diventino centrali per il futuro dell'Europa.

Il problema resta però cosa si intende per edilizia abitativa e social housing; nell’accezione europea attuale la linea politica appare dettata dalla Banca Europea degli Investimenti per attivare/attrarre investitori che poco hanno a che fare con il voler dare soluzione al problema sociale. Tutto il contrario di quanto dichiarato nella risoluzione del Parlamento Europeo il 21 gennaio 2021 “Housing for all” volta a garantire l’accesso a un alloggio dignitoso e a prezzi abbordabili per tutti. La resistenza quindi continua anche a livello europeo. 

Attivati anche tu e segui la Maratona per resistere alle violazioni del diritto alla casa!

Miriam Rossi

Miriam Rossi (Viterbo, 1981). Dottoressa di ricerca in Storia delle Relazioni e delle Organizzazioni Internazionali, è esperta di diritti umani, ONU e politica internazionale. Dopo 10 anni nel mondo della ricerca e altrettanti nel settore della cooperazione internazionale (e aver imparato a fare formazione, progettazione e comunicazione), attualmente opera all'interno dell'Università degli studi di Trento per il più ampio trasferimento della conoscenza e del sapere scientifico.

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