Bambini soldato: liberazioni in Burundi e Sri Lanka

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Il 16 gennaio scorso la Coalizione Stop all'uso dei bambini soldato presentò, in occasione del dibattito del Consiglio di Sicurezza dell'Onu su bambini e conflitti armati, un rapporto di denuncia sulla piaga dell'uso di bambini soldato nel mondo. La Coalizione (di cui fanno parte, fra gli altri, Amnesty International, Human Rights Watch, Jesuit Refugee Service, Quaker United Nations Office di Ginevra, Save the Children Alliance, Terre des Hommes e numerose Ong internaizonali)

accusa i governi e i gruppi armati che hanno arruolato bambini soldato e chiede al Consiglio di Sicurezza di agire per porre fine a questa tragedia.

Il documento traccia, attraverso un "atlante della vergogna", il drammatico fenomeno che interessa ben 18 paesi e contesti in Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente in cui le questioni legate all'uso dei bambini soldato costituiscono parte rilevante degli abusi dei diritti umani commessi durante i conflitti armati o nei periodi successivi. Il rapimento dei bambini nell'Uganda settentrionale, da parte del gruppo armato 'Esercito di resistenza del Signore', ha raggiunto nel 2003 il picco piu' alto di diciassette anni di guerra col governo: migliaia di bambini sono costretti a fuggire nottetempo dalle loro abitazioni per evitare di essere coinvolti nei combattimenti e ridotti in schiavitù.

In questo fosco quadro tuttavia sono da segnalare i positivi segnali che giungono oggi dal Burundi dove il progetto di smobilitazione cominciato a gennaio e realizzato con la collaborazione dell'Unicef ha condotto alla liberazione di 29 dei 6000 bambini soldato utilizzati dalle diverse parti che hanno dato vita al conflitto burundese. I giovani, tutti minori di 18 anni, sono stati riaccompagnati nelle rispettive province di appartenenza e affidati alle famiglie. Secondo una delle responsabili del progetto, tutti i 'congedati' ricoprivano incarichi logistici all'interno delle forze armate governative: alcuni erano portatori, altri lavoravano nelle cucine, altri ancora facevano le pulizie. Il processo di smobilitazione coinvolgerà, secondo le stime dei responsabili, circa 3500 bambini impiegati sia nell'esercito regolare che in quelle dei gruppi ribelli e delle milizie civili filogovernative conosciute come 'guardiani della pace'.

Anche nello Sri Lanka i soldati dell'esercito ribelle Liberation Tigers of Tamil Eelam, hanno annunciato di aver liberato 15 bambini soldato. La liberazione, porta a 25 il numero di baby-combattenti che le Tigri hanno rilasciato da un mese a questa parte su richiesta dell'Unicef. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, sarebbero 1301 i giovani reclutati nelle fila delle Tigri. [RB]

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