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Algeria: liberato Sidhoum attivista per i diritti umani
Conflitti
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In Algeria è stato rilasciato dal carcere Salaheddine Sidhoum, attivista a favore dei diritti umani.
Salaheddine Sidhoum è stato dichiarato non colpevole rispetto alle accuse a lui imputate dalla corte penale di Algeri dopo che nel 1997 era stato condannato, in contumacia, a ben 20 anni di carcere. Dal 1994, dopo un'intervista alla BBC sugli abusi ed i metodi di tortura utilizzati dalle forze di sicurezza algerine, era stato obbligato a nascondersi. Molteplici erano state le minacce nei suoi confronti effettuate sia dalle forze di sicurezza algerine che dai gruppi armati che a quest'ultime s'oppongono. Stanco di nascondersi si era poi recentemente consegnato alla polizia.
"Siamo estremamente soddisfatti del fatto che Salaheddine Sidhoum possa finalmente ritornare ad una vita normale e speriamo questo significhi che i difensori dei diritti umani in Algeria possano portare avanti il loro impegno senza interferenze o violenze nei loro confronti", ha dichiarato June Ray di Amnesty International.
Nel 1999, dopo 7 anni di guerra e 100.000 morti, il primo presidente civile, Boutefilka, ha lanciato un processo di pace, offrendo l'amnistia in cambio del disarmo dei gruppi islamici. Molti hanno accettato lo scambio, ma non le fazioni integraliste come il GIA. Nel corso del 2000 si è assistito ad un'ulteriore escalation della violenza. Dal 1992 ad oggi sono oltre 100.000 le vittime del conflitto nel Paese nordafricano; altre stime parlano invece di 150.000 morti, in gran parte tra la popolazione civile. [DS]
Altre Fonti: Warnews, Freedom House.