APM: accordo UE-Serbia dimentica i criminali di guerra serbi

Stampa

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) lamenta la velocità con cui i Ministri degli esteri dell'UE hanno raggiunto l'intesa per la firma dell'Accordo di pre-adesione della Serbia all'UE. Secondo l'APM, in questo modo l'Unione Europea si è giocata l'asso nella manica che le avrebbe permesso di imporre alla Serbia la consegna dei presunti criminali di guerra Ratko Mladic e Radovan Karadzic, entrambi ricercati dalla giustizia internazionale. "Ora resta solo da sperare che le condizioni che i Ministri degli esteri vorranno porre alla Serbia per concludere l'ingresso in Europa del paese siano tali che la Serbia non possa fare a meno di collaborare con il Tribunale per i crimini di guerra dell'ONU all'Aia" - afferma un comunicato di APM.

Per la maggior parte dei sopravvissuti alla guerra in Bosnia è inconcepibile che la Serbia possa ora nutrire speranze concrete per un prossimo ingresso in Europa, ancora prima che un simile accordo sia portato a termine con la Bosnia-Erzegovina. "L'Europa deve mettere in chiaro senza ombra di dubbio che non si può semplicemente passare all'ordine del giorno senza aver prima sciolto i nodi ancora irrisolti del passato. I responsabili per i gravi crimini di guerra in Bosnia-Erzegovina devono essere consegnati alla giustizia, quantomeno per restituire un po' di giustizia prima di tutto alle vittime sopravvissute delle violenze, e alla popolazione bosniaca in generale" - sostiene APM.

Nel 1995, almeno 8373 ragazzi e uomini bosniaci sono stati massacrati all'interno della zona di protezione ONU da alcune unità serbe, sotto gli occhi e nella totale immobilità dei caschi blu stazionati. L'APM ricorda inoltre che il regime di Slobodan Milosevic e le unità di Serbi bosniaci comandati da Mladic e Karadzic furono responsabili dell'istituzione di oltre 100 campi di concentramento e di stupro nei quali sono stati trattenuti più di 200.000 civili bosniaci. Oltre 20.000 persone sono state uccise solo all'interno di questi campi e circa 30.000 donne sono state vittime dei sistematici stupri di massa.

L'11 maggio i cittadini della Serbia eleggeranno di nuovo i rappresentanti politici che decideranno il futuro del paese nei prossimi anni: "un'ennesima tornata elettorale storica, come la definiscono gli esperti locali e stranieri, che dovrebbe rispondere alla domanda se la Serbia farà un passo avanti verso l'Europa o se resterà al margine dell'integrazione europea" - riporta l'Osservatorio sui Balcani. Le elezioni per il parlamento sono state indette un anno e mezzo dopo le precedenti elezioni.

La crisi nell'ex coalizione di governo composta dal Partito democratico (DS), Partito democratico della Serbia - Nuova Serbia (DSS-NS) e dal G17 plus è esplosa riguardo due temi strettamente correlati: il Kosovo e l'Europa. I rappresentanti di DS e G17, che hanno la maggioranza al governo, avevano richiesto il proseguimento del processo di integrazione europea a prescindere dalla dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo, dichiarando allo stesso tempo di non volere rinunciare al Kosovo e all'integrità territoriale della Serbia. Dall'altra parte, i loro ex partner di coalizione hanno chiesto all'Unione Europea un chiaro segnale che i negoziati sul futuro status di candidato della Serbia nell'Unione devono considerare il paese nella sua piena integrità territoriale, Kosovo incluso.

Ultime su questo tema

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Un No al Ponte con ventiquattromila baci

27 Agosto 2025
Prima di sapere se il Ponte crollerà o non crollerà, per la gente del posto sarebbe prioritario comprendere se riuscirà ancora a vivere e a respirare. (Jacobin Italia)

Giornaliste a Gaza

26 Agosto 2025
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Monica Pelliccia)

Video

Charlie Chaplin: "Il Grande Dittatore"