La notte armata dei musei di Roma

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Sono ormai cinque anni che il motto pecunia non olet rappresenta pienamente l’agire dell’amministrazione Capitolina in materia di sponsorizzazione. Il Comune di Roma continua ad avvalersi di sponsor “non etici”, nonostante il Regolamento sulle Sponsorizzazioni (qui in .pdf) tutt’ora in vigore lo vieti espressamente, per finanziare alcune iniziative pubbliche di grande rilevanza per la città. L’atto finale di questa scelta è consacrato dalla lista degli sponsor della prossima “Notte Bianca dei Musei” (sabato 18 maggio): tra questi Finmeccanica e BNL–BNP Paribas, i maggiori “sponsor armati” italiani in circolazione, il primo una vera e propria multinazionale della produzione di armi, il secondo una delle banche più esposte nel finanziamento alle industrie bellica.

Eppure l’articolo 6 del regolamento comunale parla chiaro: “Sono escluse le imprese a qualunque titolo coinvolte nella produzione, commercializzazione, finanziamento e intermediazione di armi di qualunque tipo (compresi i sistemi elettronici e le sostanze chimiche, biologiche e nucleari). Saranno altresì escluse le banche che, a partire dal secondo anno dalla data di approvazione del presente Regolamento, risulteranno coinvolte nel finanziamento all’export di armi come da relazione annuale del ministero dell’economia e delle finanze, prevista dalla legge n. 185/1990”.

L’invidiabile curriculum di Finmeccanica. A questo riguardo è sufficiente solo ricordare qualche dato: Finmeccanica ha veramente un curriculum da fare invidia, visto che secondo il SIPRI (l’autorevole istituto internazionale di ricerca di Stoccolma) è l’ottava azienda al mondo per produzione di sistemi militari (il 60 per cento delle vendite di Finmeccanica è nel settore militare; vedi qui). Molte delle imprese del gruppo Fimneccanica – come Alenia Aermacchi, Agusta, Oto Melara, Wass – in questi anni hanno esportato armi a paesi in zone di conflitto o verso regimi autoritari, nei quali vi sono numerose violazioni dei diritti umani. Occorre infine ricordare che l’azienda ha avuto negli ultimi mesi diversi dirigenti indagati dalla magistratura per corruzione e per tangenti all’estero. La domanda, allora, è: come è possibile affiancare al Comune di Roma questa impresa, modello di trasparenza ed onestà? Forse a spiegare questa buona relazione sono gli ottimi rapporti intercorsi tra l’amministrazione e alcuni ex amministratori delegati come Pierfrancesco Guarguaglini. Resta pure da capire come Finmeccanica (di cui il 30,2 per cento è di proprietà del Ministero dell’Economia e Finanze), che ha un bilancio in forte perdita, possa permettersi tutto questo.

Per quanto riguarda BNL-Gruppo BNP Paribas, è il gruppo che nell’ultimo quinquennio ha assunto maggior volume di operazioni per export di armamenti italiani, ma è anche tra i più attivi a livello mondiale nel finanziamento all’industria degli armamenti nucleari. “La furberia del gruppo Bnp Paribas è ormai nota da tempo – spiega Giorgio Beretta, analista della Campagna di pressione alle banche armate – da un lato con la BNL si impegna a limitare le proprie attività nelle operazioni di esportazione materiale d’armamento unicamente a quelle verso i paesi dell’Unione Europea e Nato, dall’altro con BNP Paribas-Succursale Italia ha svolto negli ultimi cinque anni operazioni per quasi 2,3 miliardi di euro per esportazioni di armi, soprattutto verso i paesi nelle zone di maggior tensione del mondo, spesso governati da regimi autoritari e tutt’altro che democratici. «E non va dimenticato che proprio BNP Paribas figura tra i gruppi bancari europei più coinvolti nel finanziamento alle industrie che producono armamenti nucleari”.

Come segnalava l’ultimo rapporto della Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari (Ican) dal titolo "Don’t Bank on the Bomb. I finanziamenti globali ai produttori di armi nucleari", il gruppo BNP Paribas è attivo con fondi, finanziamenti, prestiti e vendita di azioni o obbligazioni delle maggiori aziende mondiali produttrici di sistemi nucleari militari.

La Notte Banca. Altro sponsor di questa Notte “Banca”, sul quale occorre fare una valutazione di eticità, è Banca UniCredit che, nonostante abbia preso impegni per ridurre il suo sostegno finanziario alle imprese produttrici di armi, ancora compare tra gli istituti di credito impegnati nelle esportazioni di sistemi militari. Nell’ultimo quinquennio le operazioni superano gli 1,5 miliardi di euro. UniCredit inoltre sostiene diversi programmi militari intergovernativi tra cui soprattutto gli Eurofighter per valori nel 2011 (ultimo anno disponibile) di oltre 830 milioni di euro (qui il dettaglio in .pdf).

Vale la pena ricordare, infine, che lo sponsor principale è la multiutility Comunale Acea, sulla quale sono state attivate diverse iniziative e campagne sia per i suoi investimenti all’estero (in particolare in America Latina) sia per la questione della privatizzazione dell’acqua pubblica, visto che recentemente l’amministrazione delegato di Acea aveva provato a svendere definitivamente parte della proprietà comunale per fare strada a diversi gruppi di pressione del capitalismo capitolino.

La campagna sponsor etici non smette di protestare. Le organizzazioni che si battono da anni per il rispetto del Regolamento sulle sponsorizzazioni etiche a Roma, riunite sotto la sigla Campagna Sponsor Etici, dicono che la scelta di utilizzare sponsor del calibro della Finmeccanica e BNL- BNP Paribas, UniCredit è illecita perché in palese violazione con l’articolo 6 del regolamento comunale. Siamo di fronte all’ennesima violazione del Regolamento, approvato con Delibera del consiglio comunale n. 214/2004 e fortemente voluto dalle realtà dell’economia solidale e da molte organizzazioni non governative che si erano mobilitate con Campagna Sponsor Etici per Roma. Con questo regolamento il Comune di Roma si impegnava a scegliere gli sponsor non solo in base alla convenienza economica dell’offerta, ma anche tenendo conto del rispetto, da parte dell’impresa sponsor, dei diritti umani, di quelli dei lavoratori e dell’ambiente. Il regolamento è entrato in vigore nel 2005 ed ha prodotto le sue valutazioni fino allo scioglimento del Comitato Etico decaduto con la precedente Amministrazione. La campagna sponsor etici chiede dunque ai candidati che in questi giorni si stanno attivando per la campagna elettorale romana di prendere posizione e di impegnarsi una volta eletti perché la futura amministrazione ripristini la legalità disattesa, dando seguito alle norme previste dal regolamento.

Riccardo Troisi

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