Colombia: lungo la rotta dei ‘caminantes’ venezuelani (2)

Stampa

Foto: A. Pistolesi ®

Ruta 55, direzione Pamplona, Colombia

Lasciare tutto e partire. E farlo camminando senza sapere se e quando ci sarà un ritorno. La strada che collega Villa del Rosario a Pamplona si snoda per circa 220 chilometri, attraversa cinque municipi e costeggia la Cordillera Orientale, è la la rotta migratoria che ogni giorno viene battuta da migliaia di ‘caminantes’ venezuelani. Una strada non certo pedonale: pericolosa, piena di curve e in cui transitano a tutta velocità decine di mezzi pesanti.

I migranti arrivano in Colombia da ogni parte del Venezuela attraversando la frontiera nelle ‘trochas’, i passaggi illegali di cui il confine è pieno. Arrivare legalmente è infatti impossibile perché nessuno di loro possiede documenti o visti utili. Si stima che siano almeno 3-4mila i caminantes che ogni mese percorrono questa strada, mentre nei momenti di maggiore crisi sono arrivati a essere oltre 8mila.

“Fino a poco tempo fa – spiegano gli operatori di Intersos – moltissimi caminantes portavano con sé valigie enormi e super pesanti, ma erano costretti a lasciare cose per strada perché non era possibile trasportare tutto. Ora quasi tutti viaggiano con borse molto piccole, che contengono solo lo stretto necessario”.

La maggior parte dei caminantes viaggia in piccoli gruppi con familiari e, molto spesso, con persone conosciute lungo il percorso. “Camminare insieme è molto meglio, ci diamo forza ci aiutiamo – spiegano- Il cammino ci unisce”. Tutte le persone che incontriamo raccontano di camminare ininterrottamente da almeno 4-5 giorni. Ma il passo è diverso a seconda delle insidie che si incontrano. “Durante il viaggio la mia bambina – racconta una caminante – si è ammalata, per questo abbiamo dovuto rallentare perché non riusciva a proseguire”. Durante la traversata può succedere di tutto: c’è chi racconta della violenza subita ad attraversare le trochas, dove “un coltello può finirti nel petto senza che tu te ne accorga”, chi è stato derubato mentre dormiva, chi ha subito abusi sessuali...

L'articolo di Alice Pistolesi segue su Atlanteguerre.it

Qui Colombia: cronache dalla ‘diaspora bolivariana’ (1)

Alice Pistolesi

Giornalista, è laureata in Scienze politiche e Internazionali e in Studi Internazionali all’Università di Pisa.  Viaggia per scrivere e per documentare, concentrandosi in particolare su popolazioni oppresse e che rivendicano autonomia o autodeterminazione. È redattrice del volume Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo e del sito Atlanteguerre.it dove pubblica dossier tematici di approfondimento su temi globali, reportage. È impegnata in progetti di educazione alla mondializzazione e alla Pace nelle scuole e svolge incontri formativi. Pubblica da freelance su varie testate italiane tra le quali Unimondo.org.

Ultime su questo tema

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Il dossier Iran sul tavolo Onu

02 Ottobre 2025
Sanzioni, uranio arricchito, scontro tra colossi sul futuro della Repubblica islamica. Con qualche spiraglio. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)

Le lotta delle comunità amazzoniche del Perù

30 Settembre 2025
La lotta delle comunità indigene e contadine del Conaccunay per proteggere l’Amazzonia peruviana dura da oltre vent’anni. (Monica Pelliccia)

Uomini e grandi animali. Convivenza impossibile?

27 Settembre 2025
Dalle Alpi allo Sri Lanka, il conflitto uomo-animale cresce e divide opinioni. (Miriam Rossi) 

Video

Noam Chomsky: Che cos'è la globalizzazione?