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La corsa agli armamenti – 1. La follia delle atomiche “tattiche”
Finanza e armi
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Foto: Oscar Ävalos da Unsplash.com
In attesa, e nella speranza, che la guerra in Ucraina abbia fine, e che si instauri un processo di pace stabile e duraturo, alcuni segnali nella corsa agli armamenti preoccupano. In particolare, riguardo agli arsenali atomici. Anche la Cina, che si é tenuta fuori dal conflitto, ha annunciato, proprio alla vista della guerra in corso, che rafforzerà la propria dotazione di armi nucleari. E’ un problema che viene da lontano. Per provare a ricostruirne la logica, e anche i tentativi nel senso opposto, della limitazioni di questi catastrofici strumenti di guerra, ecco un riepilogo della corsa agli armamenti, almeno nell’ultimo secolo. Prima puntata
di Maurizio Sacchi
Gli storici militari fanno risalire il concetto di Corsa agli armamenti (arms race) agli inizi del ‘900, quando tre grandi potenze -Francia, Germania, e Russia- sfidarono il dominio incontrastato dei mari dell’Impero britannico, dotandosi di potenti flotte di navi da guerra. Mettendo in campo la propria potenza economica e industriale, Londra rispose con la messa in mare di una nuova classe di corazzate, le “Dreadnought”, dal nome della prima di questa categoria di navi varata nel 1906, più veloci, armate e potenti di tutte le esistenti. Per non essere superata, la Germania produsse una propria flotta di navi da guerra della classe Dreadnought, e lo stallo continuò con entrambe le parti che temevano un attacco navale dell’altra e costruivano navi sempre più grandi e letali. La Germania non riuscì a tenere il passo, e la tensione fra i grandi imperi aumentarono. Fino d esplodere nella carneficina della Grande guerra del 1914-18.
Primi tentativi di pace
Dopo la Prima Guerra Mondiale il presidente americano Woodrow Wilson, sotto lo choc del massacro appena terminato,inaugurò, nel suo famoso discorso dei Quattordici Punti del 1918, in cui esponeva la sua visione della pace postbellica, il concetto di limitazione degli armamenti, collocandolo in un contesto di diritto internazionale, e di coesistenza pacifica fra le potenze. La proposta di Wilson richiedeva che gli Alleati vittoriosi stabilissero termini di pace disinteressati con le Potenze Centrali sconfitte della Prima Guerra Mondiale, compresa la libertà dei mari, il ripristino dei territori conquistati durante la guerra e il diritto all’autodeterminazione nazionale in regioni controverse come i Balcani. Il discorso fu tradotto e distribuito ai soldati e ai cittadini di Germania e Austria-Ungheria e contribuì alla loro decisione di accettare un armistizio nel novembre 1918.
I trattati di disarmo violati e la Seconda guerra mondiale
Nella proposta di Wilson si prospettavano per Germania e Austria-Ungheria condizioni molto più miti di quelle poi imposte dal Trattato di Versailles. Alla Conferenza Navale di Washington (1921-1922), Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone firmarono un trattato per limitare le armi, ma a metà degli anni ’30 il Giappone non rinnovò l’accordo. Inoltre, la Germania violò il Trattato di Versailles e cominciò a riarmarsi.
La nuova corsa agli armamenti in Europa tra Germania, Francia e Gran Bretagna, e nel Pacifico tra Giappone e Stati Uniti aveva ancora nella marina uno dei suoi punti nevralgici; ma il dominio dei cieli attraverso l’aviazione assunse sempre più importanza, anche con la combinazione dei due elementi. La battaglia d’Inghilterra fra la Luftwaffe tedesca e la Raf britannica, come la distruzione della flotta del Pacifico americana da parte dei caccia giapponesi, e poi lo scontro fra portaerei Usa e del Sol levante nella battaglia delle Midway furono snodi cruciali del conflitto, e l’aspetto tecnologico degli armamenti giocarono un ruolo essenziale.
Atomiche e missili di lunga gittata: le armi dell’Apocalisse
Le ultime fasi della Seconda guerra mondiale vedono apparire in un ruolo decisivo le due componenti più distruttive della Storia dell’umanità, le stesse che oggi possono portare a un cataclisma di proporzioni planetarie, potenzialmente capace di porre la parola fine alla parabola del genere umano sul Pianeta: i missili balistici di lunga gittata, e soprattutto la bomba atomica. I primi, sviluppati dalla Germania nazista per colpire Londra con le V1 e V2; e le seconde, lanciate nel 1945 sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki dagli Stati uniti...