www.unimondo.org/Guide/Economia/Finanza-e-armi/Noi-bruciamo-le-bandiere.-Loro-invece-bruciano-i-bambini-.-265805
“Noi bruciamo le bandiere. Loro invece bruciano i bambini”.
Finanza e armi
Stampa

Foto: Facebook.com
“Noi bruciamo le bandiere. Loro invece bruciano i bambini”. L’ intervento di Giorgio Cremaschi alla manifestazione "Disarmiamoli" dello corso 23 giugno.
“Siamo una marea. Siamo decine di migliaia perché abbiamo scelto la parte giusta nel modo giusto. Ora sapete perché. Prima gli studenti hanno bruciato tre bandiere. La bandiera della guerra: quella della Nato. La bandiera del genocidio: quella di Israele. La bandiera dell’ipocrisia: quella dell’Unione Europea”. Sono le parole di Giorgio Cremaschi alla manifestazione di ieri a Roma. “Noi – ha spiegato il sindacalista e militante politico – diciamo a quelli che torcono il naso che noi bruciamo le bandiere. Loro invece bruciano i bambini. Siamo qui in piazza per dire una cosa chiara. E’ finito il tempo delle mezze parole ed è finito il tempo di dire una cosa sul palco e una in piazza”.
Cremaschi si è poi rivolto “ai compagni e alle compagne che sono andati all’altra manifestazione – pare meno di noi”. E ha scandito: “ve lo diciamo con chiarezza: noi non scendiamo più in piazza con chi da un lato dice no alla guerra e poi in Europa vota il riarmo insieme al governo fascista, il riarmo e l’uso dei fondi del PNRR per fare le armi come ha fatto il centro sinistra. Basta con queste ipocrisie e con questi compromessi”.
“Oggi – ha proclamato Cremaschi – la resistenza Palestinese ci indica di stare da una parte sola. Un nemico: l’imperialismo occidentale e la Nato e Israele e poi ci sono i popoli che resistono e che lottano. E noi siamo con loro perché la loro libertà è la nostra libertà”.
Secondo il sindacalista e militante politico, “la bandiera della Palestina non è solo la bandiera della libertà di Palestina. Non è solo la bandiera della resistenza palestinese. Ma è la bandiera della libertà di tutti i popoli del mondo. È la nostra bandiera della libertà. Senza compromessi senza giochi e sotterfugi”.
“L’antifascismo – ha osservato Cremaschi – oggi è l’antisionismo. È l’antimperialismo. Contro la Nato. Contro le armi. Contro la guerra. E tutti i suoi complici avanti con la libertà della Palestina senza sé e senza ma!”
Prevede Cremaschi, in vista del vertice NATO all’ Aja, che “tra pochi giorni la Nato e gli Usa chiederanno di alzare la nostra spesa militare al 3,5% del Pil. E il nostro governo “sovranista” piegherà la testa e obbedirà”.
La colpevole ambiguità del Governo Meloni
Cremaschi ha quindi analizzato la posizione colpevolmente ambigua del nostro Paese: “dicono – ha rilevato – che non ci sono soldi, ma per la loro guerra li trovano sempre. Intanto, i prezzi salgono, gli stipendi restano fermi, e la vita diventa ogni giorno più dura. Chi governa ha scelto da che parte stare: con le banche, con le multinazionali, con le imprese di armi, con i criminali di guerra che portano avanti un genocidio sotto i nostri occhi. Gli stessi che ci chiedono di fare sacrifici, di lavorare di più, che ci cacciano dalle nostre case, che distruggono il nostro pianeta per portare avanti i loro interessi, si uniscono intorno a un’unica verità: ‘Non c’è alternativa al riarmo’”.
“Noi – ha proclamato il sindacalista – non ci stiamo. Noi non ci arrendiamo. Siamo partiti in decine di migliaia da piazza Vittorio Emanuele a Roma, per dire chiaramente che un’alternativa al riarmo esiste. ABBIAMO DATO UN SEGNALE E UN AVVERTIMENTO AL GOVERNO MELONI. SE FIRMA IL RIARMO SARÀ UN AUTUNNO CALDISSIMO. Siamo i portuali che si rifiutano di caricare strumenti di guerra sulle navi. Che lottano per un disarmo generalizzato. Siamo gli studenti che lottano nelle scuole e nelle università per sostenere la resistenza del popolo palestinese, perché non ci sarà pace finché ci sarà occupazione. Vogliamo l’isolamento diplomatico e commerciale di Israele, che é l’unica soluzione al genocidio e alla guerra in Medio Oriente. Siamo i lavoratori e le lavoratrici che scioperano per spendere di meno in armi e di più per salari dignitosi, per case accessibili, per una sanità pubblica che funzioni. Vogliamo l’uscita dell’Italia dalla Nato e lo scioglimento della Nato e di qualsiasi alleanza militarista. Siamo le giovani e i giovani che vogliono salvare il pianeta. Vogliamo la riconversione delle industrie di armi verso produzioni utili alla transizione ecologica".
"Ci hanno detto che è impossibile. Ma non è la verità. La storia non può essere scritta né da 10 miliardari, né da pochi potenti. Solo il popolo salva il popolo. DISARMIAMOLI!”
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.