Sud Sudan: oltre 1 milione di rifugiati in Uganda. Appello ai donatori

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Negli ultimi 12 mesi, in Uganda, sono arrivati in media 1.800 rifugiati sud sudanesi al giorno. Attualmente il loro numero totale ha superato il milione. A questi si aggiunge un altro milione di rifugiati sud sudanesi accolti in Sudan, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Repubblica Centrafricana. I dati sono dell’Alto commissariato della Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) che chiede aiuto urgente alla comunità internazionale. “Con i rifugiati che continuano ad arrivare a migliaia, la quantità di aiuti che l’Unhcr è in grado di fornire è insufficiente – scrive – Per l’Uganda quest’anno sono necessari 674 milioni di dollari per i rifugiati sud sudanesi, ma finora l’Agenzia ha ricevuto solo il 21% dell’importo. Altrove nella regione, la situazione è leggermente migliore, complessivamente si richiedono 883,5 milioni di dollari per il Sud Sudan, ma l’Unhcr ne ha ricevuti solo 250”. 

Dei rifugiati sud sudanesi presenti in Uganda l’85% è rappresentato da donne e minori. Tutti riferiscono di violenze, gruppi armati che danno fuoco alle abitazioni con civili all’interno, persone uccise davanti ai membri della propria famiglia, stupri di donne e ragazze e rapimenti di giovani per la coscrizione forzata (Unhcr). “I sud sudanesi continueranno a scappare dal loro Paese, sconvolto da una guerra brutale in cerca di protezione, cibo e acqua – dice Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia – I Paesi confinanti e la comunità internazionale devono tener fede all’impegno di riportare le parti in conflitto a un tavolo negoziale. Fino ad allora nessun sud sudanese potrà tornare a casa e sarà costretto a dipendere dagli aiuti umanitari”. Ma l’Uganda è un Paese povero e ospita una popolazione di rifugiati che è la terza più numerosa al mondo (oltre ai sud sudanesi, accoglie anche profughi di Burundi, Repubblica democratica del Congo e Repubblica Centrafricana): “Se i Paesi donatori non interverranno con urgenza per colmare il gap negli aiuti, l’Uganda potrebbe non farcela a sostenere il peso di questa crisi”. Al recente Refugee Solidarity Summit, continua Oxfam, “l’Uganda ha chiesto 2 miliardi di dollari per far fronte ai bisogni umanitari di tutti i rifugiati ospitati, ma meno di un quarto di questi fondi è stato stanziato”. 

La mancanza di finanziamenti all’Uganda ha come effetto l’incapacità di dare aiuti umanitari di prima necessità e servizi fondamentali. A giugno, il Programma alimentare mondiale è stato costretto a ridurre le razioni alimentari per i rifugiati. Negli insediamenti nel Nord dell’Uganda, le cliniche sanitarie offrono assistenza sanitaria con pochissimi medici, operatori sanitari e medicinali. Anche il sistema scolatico ha subito un impatto negativo: le classi hanno più di 200 allievi e alcune lezioni si tengono all’aperto. Molti bambini rifugiati poi non ricevono istruzione perché le scuole sono troppo lontane. 

Dal dicembre 2013, quando è scoppiata la crisi in Sud Sudan, 2 milioni di sud sudanesi sono fuggiti nei Paesi confinanti, mentre altri 2 milioni sono sfollati interni. Secondo i dati di Oxfam sono circa 6 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto umanitario: la ong è presente in 10 comunità per portare cibo, acqua, kit sanitari. (lp)

Da Redattore Sociale

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