In Uganda una vigilia elettorale “molto calda”

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Foto: Unsplash.com

L’Uganda si appresta, come ogni quattro anni, ad una tornata elettorale, ammi nistrativa (il 28 gennaio) e politica (il 14 gennaio). L’attesa, questa volta, è però molto più “vivace”. Dopo l’entrata nell’agone po litico del rocker locale Bobi Wine (Robert Kyagulanyi Ssentamu), che si aggiudi cò a sorpresa un posto nel Parlamento in concorrenza con il partito del Presi dente Museveni, quest’ultimo è diventato il leader quasi indiscusso dell’opposi zione.

Agli inizi della nuova presenza politica Bobi Wine incitò i giovani alla libertà anche attraverso sue canzoni, tra cui una intitolata proprio “Freedom!”. Ed all’offerta di una “poltrona” nel governo monocolore (giallo nella fattispecie) Bobi Wine respinse sdegnato l’offerta del “MRN” (Movimento Rivoluzionario Na zionale) e fondò il suo movimento “People Power” (Potere al Popolo).

Sulla scena politica erano da tempo diversi politici di lungo corso e conosciuti anche a livello internazionale, come Warren Kizza Besigye (66 anni), fisico, rap presentante del “Forum per un cambio Democratico” (FDC).

I primi tentativi di associazione fra le due formazioni non andarono a buon fine per diversi motivi: la differenza di età tra il giovane Bob Wine e il navigato Besi gye, l’irruenza del giovane rocker, non ancora avvezzo al “dialogo politico” ed ai suoi tempi di meditazione e ammorbidimento delle parti, fecero presto crolla re i primi tentativi di accordo.

Come succede anche altrove, si potrebbe dire quasi ovunque, gli animi si con frontano in sedi diverse, si trovano possibili accomodamenti e si finisce per tro vare un accordo in nome di una possibile, anche se sempre difficile coabitazio ne al potere.

Molto si è parlato di questa possibile unione e delle difficoltà di coabitazione, soprattutto negli ultimi anni, tra i giovani supporters di Wine ed i moderati di Besigye. Lo scorso anno, la decisione di Bob Wine e di “People Power” di tra sformarsi in partito, ha dato il via alla partecipazione del NUP (National Unity Platform) alla campagna elettorale.

In ogni posto in cui questa formazione organizza comizi, feste o manifestazioni politiche il trattamento è il medesimo: le polizie locali tentano di disperdere i giovani partecipanti, usano gas lacrimogeni, sparano pallottole di gomme, se questrano i mezzi privati con cui la gente arriva o partecipa ai cortei di presen tazione al popolo di Bobi Wine e dei suoi simpatizzanti candidati elle elezioni amministrative di fine gennaio o a quelle politiche del giorno 14. 

Certamente le colpe non sono mai da una sola parte, ma il compor tamento di alcune polizie locali non è limpido…

Nello schieramento politico non si fanno previsioni. Sicuramente il maggior can didato è il 76enne presidente uscente, che, tra l’altro, arriverebbe al mandato successivo a quello stabilito dalla penultima versione della Costituzione, dallo stesso modificata un paio di anni fa, e ci arriverebbe ad una età anch’essa su perata fino all’eliminazione dell’articolo pertinente della Costituzione… 

Gli altri partiti partecipanti alle elezioni sono, oltre al più volte citato NUP, se condo candidato alla Presidenza, il FDC di Besigye ed anche il DP (Democratic Party), oltre ad una serie di piccoli partiti di varia inclinazione.

Certamente il NUP, per avere qualche chance di poter governare senza far ri correre nessuno a metodi non democratici, dovrebbe allearsi quanto meno con l’FDC (Forum per un Cambio Democratico) di Warren Besigye e forse anche con il DP (Democratic Party), fondato da Ben Kiwanuka, storico leader Ugandese e diretto ora da Norbert Mao.

Giovedì prossimo si andrà al voto politico, per il Parlamento ed il Presidente della Repubblica. Giovedì 28 si andrà al voto per le amministrazioni territoriali.

Dire “vinca il migliore” non si può: non si sa come potrebbero funzionare né gli uni che hanno avuto il potere finora né, tanto meno, quelli che il potere lo stanno forse subendo. Speriamo non finisca come anche il più ottimista evita anche solo di pensare.

Aggiornamento del 12 gennaio alle 18.00: 

Da oggi alle 12.00 il silenzio è caduto sui social... WhatsApp e Facebook non funzionano. Il governo ha preannunciato un lockdown che sembra molto più politico che sanitario, anche perché colpisce indistintamente maggioranza ed opposizione. Durante il lockdown, che dovrebbe terminare dopo le elezioni amministrative fissate per il 28/01 ed anticipate al 25/01, la Commissione Elettorale deciderà chi saranno I vincitori e chi I perdenti. Molto probabilmente chi ha il potere da trentadue anni.

Paolo Merlo

Nato a Roma, ma spezzino di adozione, cresciuto in giro per l’Italia, informatico della prima ora nelle maggiori aziende multinazionali (Olivetti, HP, Canon) e poi imprendito­re e manager. Da oltre 10 anni “volontario a tempo pieno” lavora con diverse associa­zioni per la creazione di “computer rooms” e la formazione degli insegnanti nelle scuo­le superiori in Africa: Sud Sudan, Uganda, Centro Africa, Burkina Faso, Congo RDC e altrove ancora… Collabora come freelance a RadioIncontri InBlu e con diverse testate on-line.

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