Le donne a Mumbai

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La giornata del 18 gennaio ha raccolto nella grande piazza del Forum, alla Fiera di Goregaon, decine di migliaia di donne (e non solo) per assistere alla plenaria in forma eccezionale "Guerre contro le donne, donne contro le guerre" alla quale ha partecipato, tra le altre, Arundhati Roy.

Un discorso, il suo, lucido come i suoi occhi, - riferisce Carta - determinato e rigoroso nel denunciare gli artefici della guerra in Iraq e le conseguenze sui diritti, sulla società e sul mondo intero della politica di Bush e nell'esprimere solidarietà alla resistenza irachena e alle "quindici ragioni" per le quali è giusto che ci sia. L'assemblea si è tenuta nella piazza Maidan anche per consentire alla Marcia mondiale delle donne, che aveva indetto per quel giorno una manifestazione fin dentro il Forum, di arrivare e di prendere parte attorno al grande catino circondato da tamburi, striscioni, musiche di ogni tipo e migliaia di persone a scandire slogan.

Alla Conferenza "Donne e globalizzazione" prevale la convinzione che la speranza viene dalle donne.

Lilian sudamericana, a lungo prigioniera politica, parla a nome del movimento delle donne per il Mercosur, il mercato comune dell'America latina, speranza alternativa all'ALCA voluto dagli USA. Parla di identità multiple e nomadi, di questa meravigliosa babele di lingue e culture, conto il pericolo dei fondamentalismi, che offrono occasioni di identità nelle paure e nelle incertezze di oggi. Alle donne dice: "Non è possibile lottare per la libertà se non lottiamo anche per la nostra libertà come donne".

Sumila dello Sri Lanka, attivista per i diritti umani denuncia che non c'è ancora abbastanza attenzione e analisi degli impatti sulle donne della globalizzazione. Solo dagli anni 90 si parla anche della violenza sulle donne non solo fisica e sessuale ma economica sociale.

L'intervento di Jayathi Ghosh docente dell'Università di Delhi è tutto sulla violenza economica e strutturale della globalizzazione attuale, che è una scelta consapevole degli stati e governi, che tagliano le spese sociali, diminuiscono l'occupazione, scaricano servizi sulle donne. La migrazione non è mai stata così femminile: in Sri lanka ci sono 12 donne per 1 uomo migrante. E' sottile il confine tra migrazione volontaria e traffico di esseri umani e di donne. E' fiera di essere donna Jayathi Ghosh, le donne sono la parte più dinamica e progressista dei movimenti sociali oggi e il mondo diverso è possibile, inevitabile.

Susana della Malesia lavora a Manila nei media è giovanissima. Esorta a stare attente alle forme di patriarcato che sono nel mondo dei media, a esplorare nuove frontiere e nuove tecnologie, a saper leggere dentro le notizie, nei dettagli delle pagine di economia e finanza, lì ci sono le connessioni.

Altre fonti: Laura Bergomi di Assopace e Paolo Rizzi del Comitato Italiano Contratto Acqua

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