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Le multinazionali e la vernice verde
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Foto: Unsplash.com
Per oltre un secolo, le multinazionali dell’energia, sempre in cerca di nuovi profitti, hanno distrutto il pianeta e sfruttato le persone senza alcun bisogno di giustificarsi. Ora i produttori di energia e di tecnologie del settore hanno invece bisogno di fingersi ‘verdi’ per rilanciare la loro reputazione e beneficiare di sussidi pubblici, accaparrarsi terre, violare i diritti umani e distruggere le comunità lungo il loro cammino. Questa indagine su quindici multinazionali “verdi” dimostra in modo conclusivo che i rendimenti finanziari, non la decarbonizzazione, sono la loro attività principale. Il capitale “verde” ha assunto il controllo della transizione energetica, dettandone il ritmo e bloccando le politiche climatiche che ne ostacolano i profitti. È giunto il momento di affrontare queste corporation del greenwashing e rivendicare la gestione dell’intero settore energetico attraverso la proprietà pubblica e la governance democratica.
Le grandi multinazionali dell’energia si promuovono sempre più come ‘verdi’, sostenendo di essere in prima linea nella transizione energetica. In realtà, queste imprese hanno dirottato la transizione al fine di proteggere i loro profitti. Le multinazionali “verdi” in gran parte si comportano come i giganti dei combustibili fossili – e ciò non suscita nessuna sorpresa, dato che molte di queste aziende sono principalmente società di combustibili fossili.
Questo è vero sia per le società transnazionali private che per i grandi conglomerati statali, con molti di questi ultimi che adottano – soprattutto al di fuori dei paesi di origine – modelli di business basati sul profitto che causano disastri sociali e ambientali. Fino a quando queste corporations del greenwashing non saranno smantellate e sostituite da un settore energetico di proprietà pubblica – organizzato democraticamente, che non sia gestito a scopo di lucro – non potrà aver luogo alcuna transizione energetica significativa. I risultati che seguono si basano sui profili di 15 imprese, tra cui alcune delle più grandi multinazionali energetiche del mondo, che sono presumibilmente verdi per l’energia rinnovabile che producono (o affermano di produrre) o la tecnologia di transizione che costruiscono.
Queste imprese pretendono di essere in prima linea nell’azione per il clima – e nel farlo, danno l’impressione che i cittadini possano semplicemente contare sulle forze di mercato e sull’industria per decarbonizzare la società. Tuttavia, i loro profili dimostrano che queste società hanno costantemente minato gli sforzi per la transizione energetica. Le 15 società descritte in questo rapporto hanno speso un totale di 130,77 miliardi di dollari in dividendi e 24,80 miliardi di dollari in riacquisti di azioni tra il 2016 e il 2022 – il tutto facendo affidamento sul denaro pubblico per investire in nuovi progetti.
In totale, hanno realizzato un profitto di 175,86 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2022. Questo ammonta a più di sette volte il sostegno finanziario reale che i paesi ricchi hanno fornito alle nazioni povere per affrontare e adattarsi al cambiamento climatico (nonostante l’impegno di 100 miliardi di dollari l’anno nel 2009) 1. Le 15 società descritte hanno continuato ad accumulare profitti mentre il mondo – in particolare le comunità povere, meridionali e razzializzate – ha sofferto per la pandemio COVID-19, per la crisi climatica, per la peggiore crisi energetica degli ultimi decenni e la una successiva crisi del costo della vita, spingendo molti milioni di persone nella povertà 2.
Per compilare i profili delle compagnie abbiamo raccolto dati finanziari sulle attività di ogni impresa, la storia e gli azionisti – insieme a informazioni sugli impatti sociali, ambientali e politici connessi alle loro pratiche. Le società analizzate sono per lo più (ma non esclusivamente) aziende energetiche con sede in Nord America e in Europa: British Gas/Centrica, EDF Renewables, Enbridge Inc., Endesa, E.On, Engie SA, Iberdrola, NextEra Energy, Inc., ØrstedA/S, Southern Company, Vattenfall. Un’altra società analizzata, Adani Green Energy Limited, ha sede in India...