Lav: limiti in UE per trasporto di animali

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In prossimità del voto in Consiglio dei Ministri dell'UE sulle condizioni di trasporto degli animali destinati alla macellazione o all'ingrasso, crescono le iniziative animaliste in tutta Europa. Oggi, infatti, su due dei maggiori quotidiani italiani (Corriere della Sera e Il Giornale) è stato pubblicato l'appello di 45 degli 88 europarlamentari italiani i quali, con LAV ed Eurogroup for Animal Welfare, chiedono al Governo italiano di far sue le indicazioni del Parlamento e dei cittadini europei, che sostengono la necessità di una limitazione ai trasporti di animali vivi ad 8 ore o 500 km.

"L'Italia è la principale importatrice di animali vivi nell'Unione Europea e quindi la nostra posizione su tale argomento avrà una particolare rilevanza a livello comunitario - ha dichiarato Adolfo Sansolini, presidente della LAV - lo stress subito dagli animali costretti a viaggi lunghissimi, perlopiù ammassati nei TIR, senza possibilità di movimento, di cibo e acqua adeguati, esposti al caldo e al freddo, a volte provoca la loro morte prima ancora di arrivare al luogo di destinazione".

Ogni anno, infatti, vengono trasportati circa 360 milioni di animali attraverso l'Europa principalmente con destinazione mattatoio. Il Parlamento Europeo sta chiedendo sin dagli anni '80 di porre un limite massimo di 8 ore o 500 km, e nel giugno del 2003 la maggioranza dei parlamentari europei ha firmato una Dichiarazione Scritta in cui si invitava la Commissione Europea a porre detti limiti, ma purtroppo è finora rimasto inascoltato.

Nei giorni scorsi è stata addirittura pubblicata una proposta che sconvolge le norme della Direttiva 95/29/CE sul benessere degli animali durante il trasporto, peggiorandole ulteriormente.

Per questo motivo LAV ed Eurogroup hanno deciso di agire visivamente attraverso la pubblicazione dell'appello dei parlamentari sulle pagine del Corriere della Sera e de Il Giornale. A Bruxelles, l'Eurogroup ha fatto pubblicare sulle pagine di European Voice, rivista diffusa soprattutto nell'ambito delle istituzioni comunitarie, un analogo invito rivolto al Consiglio UE.

Prosegue Sansolini: "Da decenni stiamo osservando con angoscia il protrarsi di una forma di tortura degli animali contro la quale si sono ripetutamente espressi cittadini ed istituzioni comunitarie. E' ora di fermare questi viaggi della morte, per rispettare gli animali e i cittadini europei. Se l'opinione dei parlamentari europei venisse ignorata anche stavolta, con quale faccia verremmo invitati ad andare a votare il 13 giugno?".

Disponibile il dossier: "La protezione degli animali durante il trasporto. Perché modificare la normativa europea", di LAV ed Eurogroup for Animal Welfare.

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