L'industria dell'auto pressa l'UE per abbassare gli standard sulle emissioni

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Un’applicazione debole e tardiva degli standard Euro 7, che stabiliscono nuovi limiti alle emissioni delle auto, causerà circa 100 miliardi di euro di danni alla salute e all’ambiente entro il 2050 a causa dell’inquinamento in eccesso provocato dai motori a combustione interna. Le stime si basano su un'analisi effettuata in esclusiva per Voxeurop da un gruppo di consulenti della Commissione europea, il Consorzio per le emissioni dei veicoli a bassissime emissioni (CLOVE).

Il gruppo, formato da alcuni dei massimi esperti automobilistici europei, ha esaminato attentamente il testo sul nuovo standard Euro 7 approvato il 25 settembre dal consiglio dell'Unione europea, che rappresenta i 27 Stati membri, ed è colegislatore del regolamento dell'Ue sull'Euro 7 insieme al parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini.

Il Consiglio dell'Ue ha sostanzialmente prorogato l’applicazione dello standard sui gas di scarico Euro 6 vecchio di quasi dieci anni (con limiti più severi solo per i mezzi pesanti). Allo stesso tempo, ha introdotto limiti per il particolato (PM, polvere delle dimensioni di micron) proveniente dall’abrasione dei freni e dall’usura dei pneumatici e ha richiesto un sistema di monitoraggio delle emissioni per garantire la conformità a lungo termine. Le auto diesel possono ancora inquinare più delle auto a benzina.

Con il voto in plenaria del 9 novembre, il Parlamento europeo ha la responsabilità di confermare o ribaltare la decisione del Consiglio, che vanificherebbe l’ambizione dell’Ue di affrontare l’eredità tossica del Dieselgate. Scoppiato nel 2015, lo scandalo Dieselgate ha messo in luce i trucchi dei produttori di auto per eludere le norme che limitano le emissioni dei gas di scarico, manipolando i livelli di ossido di azoto (NO o NOx), uno dei principali inquinanti rilasciati dalla combustione nei motori (soprattutto Diesel). Rilasciato nell'atmosfera, l'NO viene rapidamente convertito in biossido di azoto (NO2), che contribuisce a causare 49mila morti premature nell’Ue ogni anno...

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