Il giusto prezzo del cacao

Stampa

Foto: Cittanuova.it

Secondo le modalità dell’Organizzazione dei produttori di petrolio (Opec), il Ghana e la Costa d’Avorio hanno deciso di operare per fissare il prezzo di vendita delle fave di cacao bloccando le vendite future. La ragione? In Africa, essendo il cacao prodotto principalmente da piccole fattorie, è molto difficile stabilire un reddito medio. E quando si tratta di piccole fattorie, la maggior parte degli agricoltori ha poca terra, e così poco reddito. Determinati a ottenere un compenso migliore per i produttori, i due maggiori produttori mondiali di cacao hanno così annunciato mercoledì che venderanno i loro preziosi prodotti al di sotto dei 2.600 dollari a tonnellata.

La vendita delle raccolte 2020-2021 è quindi sospesa «fino a nuovo avviso», secondo il direttore generale di Cacao-Ghana, Joseph Boahen Aidoo. Entrambi i Paesi vogliono difendere i piccoli proprietari esercitando un maggiore controllo sui prezzi mondiali. Dei 100 miliardi di dollari nel mercato globale del cioccolato, solo 6 vanno in effetti ai coltivatori di cacao. Oggi in Costa d’Avorio, dove il cacao “pesa” il 10% del Pil, il prezzo, fissato dallo Stato a 750 Cfa per chilo (1,14 euro) quest’anno, non viene rispettato. In realtà si è situato tra i 500 e i 700 franchi Cfa (0,76 e 1,07 euro) al chilo, secondo l’Associazione nazionale dei produttori della Costa d’Avorio (Anaproci). «Stiamo aspettando di vedere quale sarà il reale impatto sul campo per i produttori. Lo Stato della Costa d’Avorio ha già versato 38 miliardi di franchi Cfa (60 milioni di euro) in sussidi, ma i produttori non ne hanno beneficiato granché», ha detto Kanga Koffi, presidente di Anaproci.

Nell’introdurre l’iniziativa congiunta sui mercati mondiali del prezzo minimo, il vicepresidente del Ghana ha affermato che «un prezzo equo per le fave di cacao sarebbe di grande aiuto per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori», mentre il direttore generale del Consiglio del cacao della Costa d’Avorio, Yves Kone, ha preteso «un prezzo che potesse premiare decentemente il lavoro dell’uomo».

L’Organizzazione internazionale del cacao (Icco) comprende ventidue Paesi. Solo il Ghana e la Costa d’Avorio rappresentano quasi i due terzi della produzione globale. A ottobre, i due Paesi avevano concordato di annunciare insieme i prezzi che avrebbero pagato ai coltivatori. Una prima in assoluto, dopo la firma di un patto strategico nell’aprile 2018, la Dichiarazione di Abidjan. Ma nulla dice che questo aumento dei prezzi andrà a vantaggio dei produttori. In effetti, 2600 dollari per tonnellata rappresentano un aumento di appena il 2%. I produttori dovrebbero capirne di più il 3 luglio in una riunione tecnica ad Abidjan, convocata per discutere l’implementazione di questo prezzo base.

Armand Djoualeu da Cittanuova.it

Ultime su questo tema

Asia “stupefacente”

16 Ottobre 2025
Oppiacei, anestetici, miorilassanti... La nuova ondata di abuso di droghe asiatiche non si limita solo agli stupefacenti tradizionali. (Alessandro Graziadei)

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

La Francia in crisi: una potenza nucleare davanti a un'incognita

13 Ottobre 2025
Il nuovo incarico per tentare il varo di un nuovo esecutivo. (Maurizio Sacchi)

Siria, prime elezioni dopo la caduta di Assad

12 Ottobre 2025
Nelle prime elezioni parlamentari indirette, il volto del nuovo potere preoccupa le minoranze con l’incognita Israele. (Alessandro De Pacale)

La guerra, un’emergenza sanitaria globale

08 Ottobre 2025
Le guerre del nostro secolo non si misurano più solo in battaglie e confini: sono crisi sanitarie globali che lasciano ferite fisiche, sociali e psicologiche destinate a durare per generazioni. ...

Video

State of World Population Report 2009