ONG al Presidente della Repubblica italiana

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L'Ass. delle ONG italiane si rivolgono al Presidente della Repubblica italiana affinché la cooperazione internazionale italiana in favore dei popoli e dei paesi poveri, non scompaia definitivamente.

Signor Presidente,

ci rivolgiamo a Lei affinché la cooperazione internazionale italiana in favore dei popoli e dei paesi poveri, non scompaia definitivamente. Di fronte al crescente disordine mondiale e ai tristi scenari di guerra che insanguinano il nostro pianeta, vorremmo ricordare le parole di Paolo VI: "il nuovo nome della pace è lo sviluppo". Lei stesso, che da giovane ha vissuto gli orrori della Seconda Guerra mondiale, ha di recente affermato che: "il supremo valore della pace ha i piedi d'argilla senza una vera giustizia sociale".

Il suo convinto europeismo, da noi tutti condiviso, affonda le proprie radici nella convinzione che solo relazioni tra Stati e Popoli improntate ad una cooperazione a tutto campo hanno portato il nostro Continente a vivere il più lungo periodo di pace della sua Storia.
L'Italia, soprattutto attraverso la grande ricchezza umana del suo popolo e della sua società civile organizzata, è sempre stata al fianco delle popolazioni più bisognose di tutto il mondo. In un'ottica di vera sussidiarietà, decine di migliaia di volontari, di cooperanti, di operatori, di missionari e di cittadini italiani, hanno realizzato, negli ultimi quarant'anni, migliaia di progetti di sviluppo che hanno letteralmente strappato alla morte milioni di persone, hanno ridato loro speranza per un futuro migliore e hanno permesso al nostro Paese di costruire relazioni di profonda amicizia e simpatia con tanti Paesi di tutti i Continenti.

Signor Presidente, dopo aver drasticamente ridotto i fondi della cooperazione, il Governo vorrebbe ora togliere gli ultimi 308 milioni di euro a disposizione della Cooperazione allo Sviluppo per destinarli alla missione delle nostre Forze Armate in Iraq. Interventi di questo tipo, ancorché spesso necessari, sono tutt'altro e contraddicono le finalità e gli obiettivi stabiliti dalla legge vigente in materia di cooperazione internazionale.
Riteniamo che questo uso improprio di lessico e di fondi sia offensivo verso i contribuenti italiani, ma soprattutto verso i tre miliardi di esseri umani che vivono in stato di povertà.

Signor Presidente, noi riteniamo che un Paese che non sia in grado di esercitare la solidarietà con chi vede calpestati i suoi diritti fondamentali, non è da considerare un Paese né civile, né democratico.

Per questo, Signor Presidente, insieme ad organizzazioni, associazioni ed enti espressioni della società civile, ci rivolgiamo alla massima autorità dello Stato perché si adoperi per un deciso rilancio della cooperazione internazionale e per chiederLe di non controfirmare un eventuale decreto del Consiglio dei Ministri che decida lo storno dei 308 milioni di Euro dal bilancio della cooperazione internazionale ed il conseguente azzeramento dei fondi ad essa destinati per il 2003.

Roma, 18 giugno 2003

Hanno firmato l'appello:
ACLI
ANCST-LEGACOOP
ANOLF
ANPAS
ARCI
ASSOCIAZIONE AMICI DEL MARAJO'
ASSOCIAZIONE SAN CASSIANO
AUSER
BANCA ETICA
BOTTEGHE NEL MONDO
CHIAMA L'AFRICA
CAMPAGNA RIFORMA BANCA MONDIALE
COMITATO SOLID. SAO BERNADO
COMMISS. GIUSTIZIA E PACE MISS. CONSOLATA
COMPAGNIA DELLE OPERE
CONFCOOPERATIVE
CONF. ISTITUTI MISSIONARI D'ITALIA (CIMI)
CONSORZIO CTM ALTROMERCATO
CSI
CTG
CTS
ECO-EDUCAZIONE SOSTENIBILIE
FEDERSOLIDARIETA'
FILIPINO WOMEN'S COUNCIL
FITUS
FONDAZIONE GIUSTIZIA E SOLIDARIET '- CEI
FORUM TERZO SETTORE
FORUM TERZO SETTORE
LA GABBIANELLA
LEGA AMBIENTE
LILA
MCL
NIGRIZIA
PAX CHRISTI
PIME - PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE
POPOLINFESTA
RETE LILLIPUT
RETE RADIE' RESH
SDEBITARSI
TAVOLA DELLA PACE
TAVOLO DI SOLIDARIETA' PER L'IRAQ
TRANSFAIR ITALIA
UISP
WWF - ITALIA

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