Italia: cattolici e imprenditori per le microimprese del Sud del mondo

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E' in corso in questi giorni (20-24 luglio) a Lima (Perù) l'annuale riunione della Fondazione Populorum Progressio del Pontificio Consiglio "Cor Unum". Tra i progetti proposti dall'organismo, che si occupa dell'aiuto economico e della promozione integrale delle comunità povere dell'America Latina, grande rilievo ha il sostegno alle microimprese, a cui verranno destinati quest'anno 400 mila euro. In Italia, con l'incoraggiamento del Segretario di "Cor Unum" Mons. Karel Kasteel, Il Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell'Amore, organizzazione di volontariato che in questi anni ha realizzato insieme ai Missionari oltre 22.000 microprogetti di sviluppo in 40 paesi poveri nel mondo, lancia il Programma Microimprese.

Sono circa 200 i progetti di quest'anno, per un totale di oltre 2 milioni di dollari, che sono stati proposti dalla fondazione 'Populorum Progressio' del Pontificio Consiglio 'Cor Unum', per l'aiuto economico per la promozione integrale delle comunità indigene, meticce e afroamericane contadine povere dell'America Latina. Il programma delle nuove iniziative è stato presentato a Lima da monsignore Paul Josef Cordes, presidente e rappresentante legale della Fondazione, che partecipa ai lavori dell'annuale riunione del Consiglio di Amministrazione

Secondo Microfinanza, il bollettino on line su microcredito e sviluppo, vi sono oggi nell'Est e nel Sud del mondo circa 500 milioni di microimprese: contadini, artigiani, piccolo commercio, tradizionali sartorie e nuovi servizi informatici. Solo il 2% di esse ha accesso al credito. Ma, come sottolinea l'economista peruviano Hernando De Soto, "i microimprenditori del Terzo Mondo non sono il problema, sono la soluzione". Una tesi che ha cominciato a far breccia, tra cautele ed egoismi dei paesi ricchi, al G8, almeno a quello del 2004 in Usa. Anche l'Italia ha preso i suoi impegni in quella sede, ma fatica a darvi attuazione.

Il Programma Microimprese si basa sulla partnership tra mondo missionario, piccole imprese italiane e microimprenditoria dei paesi poveri. A Derrière-Wharf, alla periferia di Abidjan, Costa d'Avorio, il Comitato Collegamento Cattolici in collaborazione con la scuola di formazione professionale delle Missionarie Clarettiane, Artigiancassa e le associazioni artigiane italiane ha promosso la nascita di 24 nuove microimprese individuali e cooperative gestite da giovani donne: sartorie a domicilio, laboratori di pasticceria, parrucchiere, centri di servizio. Tre maestri artigiani italiani hanno svolto attività di training alle nuove artigiane locali, che hanno potuto utilizzare anche alcuni macchinari usati ma funzionanti inviati dall'Italia. Ora il Programma si allarga a Bosnia, Brasile, Burkina Faso, Filippine, Romania.

Partner dell'iniziativa è Terni Ricerca, la società consortile di imprese ternane per la ricerca, una delle espressioni di quel tessuto di 1.400.000 imprese artigiane che producono un quarto della ricchezza economica dell'Italia. Il Comitato Collegamento Cattolici ricorda l'importanza di questa nuova frontiera dello sviluppo non solo nel Sud ma anche nel Nord del mondo e sottolinea il rilievo della lotta all'esclusione come lotta al terrorismo, con lo slogan "Contro il terrore la Civiltà dell'Amore". [GB]

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