Bremer taglia la libertà di associazione

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In Iraq un'ordinanza del governatore Bremer obbliga tutte le nascenti forme della società civile irachena e le Organizzazioni Non Governative internazionali a sottoporsi a forme di registrazione e di controllo che costituiscono una grave limitazione della libertà di associazione. Nello specifico dell'ordinanza si scopre che le informazioni richieste per la registrazione sono oltremodo intrusive negli affari interni delle organizzazioni e lesive di elementari principi di privacy. Viene inoltre dato ad un ufficio del Ministero della Pianificazione un larghissimo potere ispettivo sull'operato delle associazioni e completa discrezionalità per negare, sospendere o revocare l'autorizzazione, in caso di "violazione delle leggi dell'Iraq" o "Minaccia all'ordine pubblico, alla salute, alla stabilità e alla sicurezza dell'Iraq", in cui potrebbero rientrare tutti i comportamenti di contestazione o di opposizione alla politica della Coalizione Occupante.

Le Ong italiane presenti in Iraq, tra cui Un ponte per, COSV, GVC, ICS, Intersos, Terre des Hommes, denunciano l'aperta violazione dell'art. 63 della Convenzione di Ginevra per la protezione delle persone civili in tempo di guerra e dei diritti di associazione stabiliti dall'art. 22 del "Patto internazionale sui diritti civili e politici". Le Ong dichiarano nella loro presa di posizione che "è chiaro che la finalità è quella di mettere sotto controllo l'intera, nascente, società civile irachena e precostituire uno strumento per allontanare dall'Iraq le organizzazioni che solidarizzassero con qualsiasi forma di opposizione legittima". Le organizzazioni dichiarano di non essere disponibili ad avallare una tale politica di violazione dei diritti civili e politici e e invitano le altre organizzazioni in Iraq a inviare un appello al segretario generale dell'Onu, perché intervenga a tutela delle prerogative dell'Onu nel coordinamento degli aiuti umanitari, e alla Commissione per i Diritti umani dell'Onu perché intervenga a tutela della libertà di associazione in Iraq.

L'invito di "Un Ponte per" a tutti i cittadini che si riconoscono nella società civile è di inviare un messaggio al governatore Bremer. Per le associazioni e le organizzazioni è chiesto di inviare un messaggio al Segretario Generale dell'Onu e alla Commissione diritti Umani dell'Onu.

Altre fonti: Coalition Provisorial Authority

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