Romania: attivisti contro la miniera d'oro

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Trenta attivisti rumeni e canadesi stanno percorrendo a piedi in questi giorni i 130 chilometri che separano la città rumena di Cluj-Napoca dalla zonadi Rosia Montana, nell'ovest del Paese: per protestare contro la creazione di una miniera d'oro, progetto che se portato a termine, devasterà 1600 ettari di terreno, siti archeologici di forte rilevanza e obbligherà 2000 persone ad abbandonare le proprie case.

Miniere d'oro a cielo aperto. E' questo il rischio che in Romania sta correndo la regione del Rosia Montana. La "Gabriel Resources" di Toronto ha infatti ottenuto dal Governo rumeno la concessione per creare quella che sarebbe la miniera a cielo aperto più grande d'Europa. Si stanno per iniziare le estrazioni e per questo motivo si fanno sempre maggiori le proteste della società civile rumena, in particolare dell'associazione Alburnus Maior, con la propria sede proprio nel Rosia Montana.

Ma le preoccupazioni in merito al settore mineraro rumeno non sono state espresse solo da numerose associazioni ambientaliste rumene ed internazionali. La stessa Banca Mondiale in un rapporto del 2001 intitolato "L'analisi del settore minerario romeno", aveva avvertito che le compagnie usano una tecnologia che danneggia l'ambiente e che la legislazione romena non copre questo tipo di problema. "L'ambiente e la salute dei cittadini sono in pericolo finché il governo non prenderà le misure necessarie a tutelarli", concludeva il rapporto.

La febbre dell'oro non ha portato finora alla Romania i soldi sperati, ma soltanto inquinamento, scandali politici e liti con i paesi vicini. Basti considerare il caso della "Aurul Baia Mare", società creata da uomini d'affari romeni e australiani per l'estrazione e la produzione d'oro nel nord della Romania. Ha cominciato la sua attività nel 1999 e da allora è stata causa di ripetuti inquinamenti dei corsi d'acqua della regione. Solo cinque mesi dopo l'apertura dei lavori, nel novembre del 1999, l'onda velenosa provocata dalla fuoriuscita di acqua mista a cianuro da un bacino di raccolta nella miniera di Baia Mare ha inondato i terreni agricoli vicini e ha causato la morte di diverse mucche. Il fatto si è ripetuto nel gennaio del 2000, ma le conseguenze questa volta sono state disastrose in quanto il cianuro è arrivato al Tibisco e poi al Danubio, ed ha ucciso tonnellate di pesci in Romania, Ungheria e Serbia. [DS]

Altre fonti: Albumus Maior.

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