Elettrosmog: la Regione Friuli Venezia Giulia colpevole assente

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Quello che sta accadendo nella Regione Friuli Venezia Giulia in tema di inquinamento elettromagnetico deve fare riflettere. A fronte di una situazione ingestibile (dovremmo definirla schizofrenica) dagli enti locali (Comuni), con centinaia di impianti della telefonia mobile in corso di installazione, stiamo assistendo ad uno strano immobilismo da parte della nuova amministrazione regionale. Il sospetto è che si stia cercando di
consentire la realizzazione delle nuove reti della telefonia mobile prima di mettere mano ad una nuova legislazione regionale più restrittiva (che a quel punto non servirebbe più a molto ma sarebbe sempre un utile paravento).

Questi sospetti vengono fortemente rinfocolati quando si guarda alle recenti nomine decise dal Consiglio Regionale per il Comitato Regionale delle Comunicazioni (CORECOM) con la conferma di due consiglieri del vecchio CORECOM guidato da Damele (Slokar e Bozzo). Proprio il CORECOM e l⹀ARPA si
sono resi infatti responsabili di questa deregulation legislativa ovviamente avallata dall'allora Assessore Regionale alla Pianificazione Territoriale Federica Seganti. I due organismi regionali compententi in materia raggiunsero un accordo per snellire le procedure autorizzative per l'installazione degli impianti della telefonia mobile (a torto definiti servizio pubblico, ma in realtà servizio ad alto valore aggiunto). Venne
così modificata la legge regionale (L.R. n. 13 del 3/07/2001) togliendo in concreto all'Agenzia Regionale Protezione dell⹀Ambiente la possibilità di verificare seriamente i progetti presentati dalle società della telefonia mobile (infatti ora l'ARPA esprime guarda caso solo pareri favorevoli....)
visto che le autorizzazioni devono essere rilasciate entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta. La società che maggiormente venne beneficiata dalla nuova procedura semplificata fu l⹀H3G, ultima arrivata e che doveva
ancora realizzare la propria rete. Il motivo per cui degli amministratori pubblici e degli organismi di controllo (e di tutela della salute dei cittadini) quali CORECOM e ARPA si siano piegati alle richieste delle aziende delle telecomunicazioni dovrebbe essere appurato direttamente
dall⹀autorità giudiziaria. L'unica cosa certa è che l⹀attuale far west nel settore delle telecomunicazioni regionali è stato determinato da queste illogiche scelte prese a scapito dei cittadini che si sono così visti negare il primo e più importante diritto: quello alla salute. Così ora dobbiamo impotenti assistere alle installazioni delle SRB davanti alle scuole, agli
ospedali ed in ogni luogo venga ritenuto opportuno dalle società delle telecomunicazioni (addirittura nelle aree giochi per i bambini nei centri commerciali!). Le stazioni radio base vengono ora mimetizzate (da camini, da alberi, da condizionatori nei luoghi chiusi) sfuggendo così ad ogni
possibilità di controllo (e gli ignari cittadini ovviamente non possono sapere di entrare in una zona con alti valori di campo elettrico), gli impianti vengono modificati e potenziati senza che vi sia alcun effettivo ontrollo da parte dell'ARPA.

Solo a Trieste sono stati presentati oltre 200 rogetti per l'installazione di altrettante SRB ! La scelta della continuità, ben esemplificata dalle nomine del CORECOM, è quindi un primo e preoccupante segnale di insensibilità nei confronti delle
problematiche ambientali della regione.

Fonte: Amici della Terra Trieste

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