Palestina: conseguenze drammatiche per sospensione degli aiuti

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L'organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) esprime la propria preoccupazione per il peggioramento dell'accesso alle cure mediche per la popolazione che vive nei Territori Occupati Palestinesi, particolarmente nel distretto di Hebron in Cisgiordania. "Da quando i principali donatori internazionali (in particolare gli Stati Uniti, l'Unione Europea, il Giappone e il Canada) hanno sospeso i finanziamenti all'Autorità Nazionale Palestinese, la situazione socio-economica nei territori è scesa a un livello di estrema precarietà. Conseguenza visibile del taglio ai finanziamenti al Ministero della Salute palestinese è una drammatica penuria di farmaci e materiale medico, nonostante le donazioni dirette compiute da differenti agenzie umanitarie" - denuncia MSF. La situazione è poi ulteriormente peggiorata da quando il personale del Ministero della Salute ha iniziato uno sciopero il 29 agosto: "Questa è un'altra conseguenza dei tagli al budget, poiché il personale da marzo non viene pagato, a eccezione di alcune remunerazioni parziali" - afferma MSF.

A Hebron, gli effetti dello sciopero sono particolarmente evidenti. Come altrove in Cisgiordania, sono garantiti solo i servizi d'emergenza per i casi più gravi - persino i reparti maternità sono chiusi - e i 112 centri di salute primaria del Ministero della Salute sono chiusi. A Hebron e a Nablus, tutte le farmacie del Ministero della Salute sono chiuse, sebbene forniscano alcuni farmaci d'emergenza come l'insulina. Di conseguenza, l'accesso che le persone hanno ai servizi sanitari e ai farmaci è stato drammaticamente ridotto. Sebbene le farmacie private siano aperte, i più poveri non possono permettersi di comprare i farmaci. MSF è preoccupata per le conseguenze generali sulla salute della popolazione se la situazione attuale dovesse continuare.

Le equipe di MSF hanno continuato a seguire attentamente la situazione e da aprile effettuano donazioni periodiche agli ospedali nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Ad agosto, in risposta all'esaurirsi delle scorte, MSF ha aperto un ambulatorio in Cisgiordania dove i pazienti poveri possono ricevere alcuni farmaci essenziali per gravi patologie croniche. A causa dello sciopero, questi pazienti non sono in grado di comprare i farmaci per curarsi e per questo MSF incrementerà la distribuzione dei farmaci per permettere ai pazienti di continuare le cure. Ancora una volta, MSF esprime la propria preoccupazione per le ripercussioni che la decisione politica di sospendere gli aiuti all'Autorità Nazionale Palestinese sta avendo su una popolazione che già soffre a causa della paralisi quasi totale della sua economia e delle restrizioni di movimento all'interno dei Territori.

MSF lavora nei Territori Occupati Palestinesi dal 1989 per rispondere alle conseguenze sanitarie del conflitto. A partire dal 2000, MSF ha concentrato la sua azione sull'assistenza psicologica, sostenuta da un sostegno medico e sociale per le famiglie vittime di traumi acuti e della mancanza di accesso alle cure mediche. Le equipe di MSF lavorano a Nablus, Hebron e Gaza.

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