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Stretching Our Limits 2021
Salute mentale
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Immagine: Stretching our limits
Cos’è la disabilità oggi? La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU del 1948 inserisce l’obbligo di tutelare la parità di trattamento delle persone con handicap, fisici e mentali; da questa trae origine la successiva Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, un patto per i diritti umani dei disabili, condiviso da diversi Paesi per garantire i diritti di uguaglianza, di tutela e di inclusione di tutte le persone diversamente abili. Approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea generale dell’ONU, è in vigore dal 2008 con 50 articoli. Ad oggi sono trascorsi 13 anni ed hanno aderito 193 Stati: il 3 marzo 2009 l’Italia ha approvato e reso esecutive le leggi delle Nazioni Unite ed il 23 dicembre 2010 sono state messe in atto anche dall’Unione Europea. Dichiarazioni e Convenzioni a parte, nella società contemporanea è ancora molto importante non smettere di interrogarsi sul concetto di "disabilità", soprattutto alla luce della consapevolezza che ciascuno di noi è diverso da tutti gli altri e ha delle disabilità fossero anche "solo" emotive.
Noi di Unimondo ci proviamo, magari con ancora negli occhi le imprese degli atleti paralimpici (come la nostra Martina Caironi sempre pronta a vincere e a darci una mano) o quelle dei tanti differentemente abili che combattono senza gareggiare i tanti stereotipi e gli onnipresenti limiti sociali e culturali che incontrano quotidianamente. Lo faremo concretamente aderendo a Stretching our limits, una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi organizzata da L’Arche Kenya e Fondazione Fontana nata per raccogliere fondi e dimostrare che gli stereotipi sulle disabilità si possono e si devono superare, grazie a Winnie, Dennis, Musa e Alex che insieme al loro Team proveranno, in Kenya, a raggiungere Nairobi in bicicletta. Una distanza di quasi 200 km su strade non sempre agevoli! Per far sentire il nostro sostegno ai ragazzi del Kenya Fondazione Fontana ha dato a tutti un appuntamento italiano sabato 11 settembre al Rifugio Campogrosso a Recoaro Terme in provincia di Vicenza. Anche qui nel Belpaese ognuno potrà mettersi in gioco secondo le proprie attitudini e capacità facendo parte di uno dei 4 Team keniani. Ci saranno i ciclisti del Team Musa che potranno sostenere le spese per i medicinali essenziali e pedalare da Padova al Rifugio Campogrosso; gli Scalatori del Team Winnie per acquistare attrezzature per la ginnastica riabilitativa pronti a partecipare con un'arrampicata sulle Piccole Dolomiti; i camminatori del Team Alex a sostegno delle visite mediche specialistiche che si cimenteranno in una camminata sulla Strada delle Sette Fontane fino al Rifugio Campogrosso (ritrovo alle 9.45 a Passo Pian delle Fugazze) ed infine i contemplativi del Team Dennis che per migliorare l’accessibilità di auto e bagni raggiungeranno direttamente e comodamente il Rifugio Campogrosso, per godere dell’aria e della natura circostante.
Una giornata importante anche per ripensare al ruolo che abbiamo tutti nella nostra comunità. Per questo concludiamo questo invito in montagna aperto a tutti con una riflessione che alcuni anni fa il nostro compianto direttore Piergiorgio Cattani, che amava essere riconosciuto prima come professionista (giornalista e scrittore) e poi eventualmente per i suoi limiti fisici, ha scritto a conclusione dell'incontro trentino “Disability mainstreaming: a successful key to leave no one behind”:
"È evidente che ancora oggi la disabilità accresce la possibilità di cadere nell’emarginazione sociale. Anzi, per essere chiari e realistici, nei Paesi del sud del mondo quasi sempre le persone con disabilità nascono e vivono ai margini della stessa società. Tutta la vita permangono in questa situazione. Sono i poveri dei poveri. Ciò non significa che non possono riuscire a riscattarsi. La sfida è proprio quella di migliorare la qualità della vita a partire dai Paesi più svantaggiati, là dove a volte la disabilità è considerata una colpa oppure una vergogna da nascondere. L’assenza dei servizi minimi alimenta un circolo vizioso in cui i poveri e i vulnerabili, sotto ogni aspetto, diventano sempre più emarginati. Abbiamo capito che è possibile rompere questo circolo vizioso, soprattutto con la consapevolezza che un’altra via è praticabile ed è stata messa in pratica, per esempio dai progetti presentati oggi.
Un punto fondamentale è quello di rendere le persone con disabilità protagoniste anche nella fase di elaborazione dei progetti. Renderle creatrici, organizzatrici. Soggetti attivi. Rendere i disabili consapevoli di essere una risorsa. Oggi come ieri è il lavoro, inteso nella sua accezione più ampia, a dare dignità. Il lavoro determina spesso il proprio posto nella società. Questo è un elemento che non viene tenuto troppo in conto anche qui in uno Stato cosiddetto “avanzato”. Lo sviluppo umano globale passa attraverso le persone con disabilità. Migliorare le città, l’ambiente, la realtà virtuale delle nuove tecnologie in favore e insieme a queste persone diventa il modo più sicuro per offrire un orizzonte di futuro per ciascun abitante del pianeta, anche se all’apparenza ricco e in salute.
In questo senso non si tratta di fornire aiuto ai disabili ma far sì che un’intera comunità cresca insieme a loro: all’inizio si parte affrontando una problematica specifica per poi avere come obiettivo uno sviluppo globale. Solo attraverso la comunità, come recita lo slogan del Saint Martin che opera in Kenya. Questo modello può essere “importato” anche da noi.
L’accessibilità è un termine chiave che fa rima con comunità. Meglio, “cultura dell’accessibilità” come è stato specificato nell’intervento della direttrice dell’Accademia della montagna. Potrei dire che non basta lo sbarrieramento da gradini o da ostacoli. Bisogna sbarrierare la mente. Di qui si capisce quanto siano fondamentali gli studi e le analisi accademiche.
Il cosiddetto “approccio delle capacità” credo che unifichi il discorso che stiamo facendo. La persona con disabilità è una risorsa, possiede capacità, anche se a prima vista sembrerebbero inesistenti. I diritti umani e civili, almeno sulla carta, sono sanciti ormai da documenti fondamentali come la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Occorre concretizzarli rendendo in questo modo i disabili “capaci” non solo di sentirsi pienamente nella società ma di dare qualcosa di originale alla società.
Concludo con un pensiero che mi sembra decisivo e che si potrebbe definire come “realismo critico”. Sappiamo che il concetto di disabilità ha subito un’evoluzione oscillando tra due poli: essa è legata soprattutto a una menomazione o una malattia oppure è il prodotto della società? Dipende dalla “natura” o dalla “cultura”? La via di mezzo sta nel coniugare insieme, come del resto fa l’Organizzazione mondiale della sanità, il deficit presente con le condizioni sociali, ambientali, culturali, politiche, sanitarie che possono aumentare o diminuire lo svantaggio generato da vari tipi di cause (menomazioni, malattie…). Dunque l’inclusione o meno, le possibilità offerte o negate, la garanzia di veder valorizzate le proprie capacità, la cura o l’incuria dell’ambiente esterno, incidono profondamente sulla qualità della vita – e quindi anche della salute “fisica” – della persona con disabilità.
Da questo punto di vista, slegando quel nodo che legava indissolubilmente disabilità con malattia, si capisce come queste persone possono diventare una vera risorsa per la società. Si conclude così la fase assistenzialistica dell’approccio alla disabilità. Scoprendosi tutti un po’ vulnerabili, si comprenderà anche come tutti possono trovare il proprio ruolo nella comunità. Diventa allora fondamentale squarciare il velo degli stereotipi, immaginando soluzioni nuove e impensate".
Vi aspettiamo per "squarciare il velo degli stereotipi, immaginando soluzioni nuove e impensate", sabato 11 settembre al Rifugio Campogrosso, Recoaro Terme, (VI).
Per informazioni: Luca Ramigni – T. 334.1124645 [email protected]; Pierino Martinelli – T. 349.1788428 [email protected]; Martina Secchi: – T. 328.7322607 [email protected]
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