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La rabbia può andare in molte direzioni
Salute mentale
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Foto: Unsplash.com
La società delle merci è fatta di relazioni aggressive ma anche di rabbia contro l’aggressività permanente. Da diversi anni, come dimostra ovunque l’ascesa della nuova destra, gran parte di quella rabbia assume una forma spaventosa che nega il flusso sociale dell’umanità. L’elemento chiave che porta a trasformare quella rabbia in neofascismo è prima di tutto la paura, scrive John Holloway, una paura che viene fomentata da agitatori ma che ha una base reale nell’insicurezza generata dalle crisi capitalistica. In questo saggio straordinario e fuori dalla cultura politica dominante, anche a sinistra, Holloway ragiona sul bisogno di non ingabbiare la risposta all’ascesa della destra identificandosi in una controparte, loro sono fascisti-combattere i fascisti (“la lotta è contro il razzismo, il fascismo, il sessismo: non contro i razzisti, i fascisti, i sessisti…”), sul bisogno di sviluppare in basso una politica del noi comunitaria ma antidentitaria, sul bisogno di scavare in profondità oltre le risposte elettorali, perfino sul bisogno di intrecciare la rabbia popolare perversa, quella identitaria, razzista, sessista e statalista con la rabbia dignitosa, la rabia digna, per dirla con le comunità zapatiste. “C’è un modo per spingere in questa direzione? Forse. Non necessariamente. Ma forse. Preguntando caminamos…”
“La ribellione corre lungo la strada sbagliata
La tempesta si abbatte sull’albero sbagliato”
[Linton Kwesi Johnson]
1. Il tema è la rabbia: resistenza, ricchezza, ribellione, tempesta
La rabbia, un sentimento sociale che può fluire in direzioni diverse e imprevedibili: questo è il punto di partenza per pensare all’ascesa della Nuova Destra.
Dopo i disordini razziali del luglio 2021 in Sudafrica, Abahlali baseMjondolo, un gruppo di abitanti delle baracche, dichiarò: “Abahlali baseMjondolo ha sempre avvertito che la rabbia dei poveri può andare in molte direzioni. Abbiamo avvertito più volte che siamo seduti su una bomba a orologeria”. Come nella canzone di Linton Kwesi Johnson, la rabbia corre lungo la strada sbagliata, con conseguenze disastrose.
2. Rabbia-resistenza-ricchezza sono insite nel valore. Esistono contro e al di là della forma del valore
Perché sei così arrabbiata? – disse il ragno alla mosca – Rilassati e lascia che ti mangi.
Non siamo fuori dal flusso sociale della rabbia, ne facciamo parte. Non è qualcosa che scegliamo. Viviamo in una totalità di relazioni aggressive e rabbiose.
Qualsiasi società è caratterizzata da modelli di coesione o confluenza sociale, ovvero dai modi in cui le azioni delle persone si uniscono. Nella società capitalista, questa confluenza sociale è plasmata dal fatto che le nostre creazioni sono messe in relazione prevalentemente attraverso lo scambio dei nostri prodotti come merci. Ciò impone alla società una certa regolarità o legalità, analizzata dagli economisti politici e criticata da Marx. Merce, valore, lavoro astratto, denaro, capitale, Stato sono categorie chiave per comprendere le regole o la struttura o la dinamica del flusso della confluenza sociale capitalista.
Questa confluenza sociale, che per brevità possiamo chiamare valore, è aggressiva. Il fulcro di questa aggressione è che spinge l’attività della nostra vita verso un lavoro astratto. Se ci si rifiuta, si muore di fame. L’aggressione si estende a ogni aspetto dell’esistenza umana. La confluenza sociale (valore) incanala la nostra creatività in modi che non controlliamo: siamo costretti ad andare in una certa direzione, proprio come un fiume che viene murato in un canale o in un tubo. La direzione non è determinata da noi, ma dalla ricerca del profitto. Questa canalizzazione o imbrigliamento dell’attività umana si è dimostrata estremamente efficace nel produrre una certa forma di ricchezza, ma anche estremamente distruttiva per le vite umane e per quelle non umane, e ora ci minaccia di estinzione dell’umanità.
L’aggressione che è valore genera resistenza. È un aspetto inevitabile e inseparabile dell’aggressione. La resistenza è insita nell’aggressione. Non è necessariamente evidente. Può darsi che le pareti di un canale siano l’espressione più visibile della resistenza dell’acqua che viene incanalata, o che l’esistenza stessa delle briglie sia la prova più evidente della resistenza di un cavallo che viene costretto ad andare in una direzione. Può darsi che l’esistenza di capisquadra e telecamere e dipartimenti di relazioni umane e la polizia e il sistema educativo e gli ospedali psichiatrici siano tutte prove più evidenti della costante resistenza umana alla regola del valore. Ma la resistenza non è visibile solo in questi specchi istituzionali. È anche visibile direttamente nella rabbia, nella contro-aggressione inconsulta, nelle lamentele, nel rifiuto di obbedire, negli scioperi, nella miriade di tentativi di evitare la disciplina del lavoro astratto e di creare altri modi di vivere, nelle ribellioni. La società capitalista si basa su una rabbia strutturale.
Queste rabbie, resistenze e rifiuti non sono semplicemente negativi: spesso mettono a confronto il valore-ricchezza misurato in denaro con una diversa ricchezza a cui attribuiamo un altro tipo di valore: la ricchezza della convivialità creativa, la ricchezza del riconoscimento reciproco, la memoria del potenziale non realizzato. Spesso questa rabbia-resistenza-ricchezza spinge contro e oltre il valore, verso un altro tipo di confluenza sociale, verso un mondo in comune: è ciò che gli zapatisti chiamano digna rabia, una rabbia dignitosa o giusta.
La confluenza sociale della società attuale è antagonistica: il lavoro astratto contro il fare, il denaro contro la vita, il capitale contro l’umanità, la merce contro la condivisione, il valore contro il valore d’uso. In ciascun caso, la categoria dominante ha una sua chiarezza, quella subordinata ha una problematica difficoltà inseparabile dal suo status di subordinazione. Ciò che conta per il momento è comprendere il valore come un’aggressione, un processo di lotta che genera rabbia-resistenza-ricchezza. L’importante è dire chiaramente che in questo antagonismo ci schieriamo dalla parte della rabbia-resistenza-ricchezza. Il futuro del mondo dipende dalla forza della nostra digna rabia...