Amnesty: appello al Messico per le violenze di Oaxaca

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Amnesty International ha proclamato il 16 luglio "Giornata Internazionale per Oaxaca" in occasione del secondo anniversario della serie di scontri tra manifestanti e polizia avvenuti nella città di Oaxaca nel 2006.

Nel maggio 2006, gli insegnanti dello Stato di Oaxaca scioperarono per reclamare la negoziazione degli stipendi e delle condizioni di lavoro. Migliaia di persone occuparono il centro di Oaxaca per una massiccia dimostrazione. Il 14 giugno 2006, a seguito della crescente tensione e della pressione esercitata sugli insegnati perchè tornassero a lavorare, 700 agenti di polizia cercarono di disperdere i manifestanti. Durante l'operazione la polizia ricorse a un uso eccessivo della forza e furono messe in atto diverse detenzioni arbitrarie di leader sindacali.

La protesta aumentò e si formò un'eterogenea coalizione in appoggio agli insegnanti composta da docenti, organizzazioni locali di carattere politico e sociale e studenti che prese il nome di Asamblea Popular del Pueblo de Oaxaca (APPO). La principale richiesta di APPO erano le dimissioni del governatore dello Stato, appartenente al Partito Revolucionario Institucional (PRI).

A luglio e agosto, almeno in tre occasioni, uomini armati, tra i quali agenti di polizia, aprirono il fuoco contro manifestanti disarmati che stavano occupando stazioni radio-televisive. Durante i mesi di settembre e ottobre Oaxaca fu paralizzata da oltre 1800 barricate e continue manifestazioni. La profonda crisi politica e della sicurezza pubblica continuò nei mesi successivi. La maggior parte delle proteste furono pacifiche, tuttavia ci furono diversi scontri violenti tra il movimento di opposizione e le forze dell'ordine e simpatizzanti del governo. Almeno 18 persone furono uccise in circostanze ancora da chiarire e molti furono i feriti gravi.

Amnesty International nel rapporto Messico, Oaxaca: Clamour for Justice, pubblicato nel 2007, ha denunciato gravi violazioni dei diritti umani commesse durante la crisi; in particolare, l'uso eccessivo della forza, le detenzioni arbitrarie, i maltrattamenti, le minacce ai difensori dei diritti umani, ai giornalisti e le violazioni del diritto a un giusto processo. Secondo i resoconti, gli abusi furono commessi per la maggior parte dalla polizia federale e dello Stato. Non risulta, a oggi, che le autorità abbiano stabilito meccanismi imparziali e credibili per indagare sugli abusi.

Per questo Amnesty invita tutti a sottoscrivere l'appello online rivolto al Governatore e al Procuratore dello stato di Oaxaca ai quali l'associazione chiede di aprire un'indagine esaustiva e imparziale relativamente alle violazioni dei diritti umani commesse e a prendere provvedimenti per impedire che tali abusi si ripetano in futuro. "I risultati delle indagini devono essere resi pubblici e tutte le vittime di violazione dei diritti umani commesse a Oaxaca dall'inizio della crisi del giugno 2006 devono ricevere un adeguato risarcimento" - conclude la nota di Amnesty.

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