Aids: Msf, minor accesso ai farmaci minaccia le cure

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Mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e l'UNAids pubblicano un rapporto sull'espansione del trattamento antiretrovirale per i malati di Aids e tendono all'estensione universale della terapia, l'organizzazione Medici Senza Frontiere (Msf) esprime preoccupazione sull'impossibilità di rendere disponibili su larga scala i farmaci antiretrovirali essenziali all'espansione del trattamento.

L'Oms e i donatori internazionali sembrano ignorare la minaccia che grava sull'accesso a prezzi equi dei farmaci essenziali, una delle barriere chiave all'estensione globale del trattamento. Un crescente numero di persone affette dall'HIV, già da anni in trattamento, avranno in un futuro prossimo sempre maggior bisogno di accedere a nuove terapie i cui prezzi rimarranno estremamente elevati.

"Non saremo in grado di mantenere in vita i nostri pazienti al di là di pochi anni senza drastiche riduzioni del prezzo dei farmaci di seconda generazione" - ha detto il dr. Karim Laoubdia, Direttore della Campagna Accesso ai Farmaci Essenziali di Msf. "Sempre più pazienti avranno inevitabilmente necessità dei farmaci di seconda linea perché le resistenze virali crescono anche quando ogni singola pastiglia viene presa correttamente secondo prescrizione".

Allo stesso tempo, le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) sui brevetti farmaceutici stanno riducendo le opportunità di ricorrere a fonti di produzione di generici di qualità a basso costo, tra cui alcuni farmaci di prima generazione. Senza un rifornimento affidabile di farmaci a basso costo per la cura dell'Aids, i governi nazionali e gli operatori che prescrivono il trattamento dovranno misurarsi in una difficile battaglia e i pazienti rischiano di vedere interrotte terapie salvavita a causa dell'insostenibile aumento dei prezzi.

"L'espansione delle opportunità di trattamento antiretrovirale cui abbiamo assistito nella prima parte del decennio è stata resa possibile dalla competizione dei farmaci generici, la cui produzione e commercializzazione a prezzi contenuti non era ancora soffocata dai brevetti" ricorda Stefano Savi, Direttore Esecutivo di Msf-Italia. "Tuttavia stiamo nuovamente perdendo terreno, perché i principali paesi produttori hanno ormai sottoscritto la regolamentazione internazionale in tema di proprietà intellettuale. Msf testimonia che la diffusione dei brevetti sta progressivamente bloccando l'accesso sia ai farmaci di prima che di seconda linea. E' un crudele déjà-vu e l'Oms sembra non rendersene conto" conclude.

Le case farmaceutiche indiane producono ancora circa l'84% dei farmaci antiretrovirali usati da Msf nei suoi progetti Aids in varie parti del mondo. L'anno scorso l'India ha modificato la legge sui brevetti per adeguarsi all'accordo Tripsdell'Omc e tre settimane fa ha assegnato il suo primo brevetto farmaceutico. Msf è profondamente preoccupata per quello che potrebbe costituire un precedente per tutti gli altri farmaci essenziali attualmente all'esame dell'ufficio brevetti indiano, tra cui gli antiretrovirali.

Le case farmaceutiche sono più rapide nel depositare i brevetti nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) che nel fornire loro i farmaci. Ad esempio i laboratori della Abbott vendono solo negli USA una nuova versione dei farmaci di seconda linea per l'Aids raccomandata dall'Oms (la combinazione lopinavir/ritonavir) che è particolarmente adatta ad essere usata nei PVS poiché non ha bisogno di raffreddamento. Msf ha ordinato uno stock del medicinale alla sede centrale di Chicago ma finora la Abbott non ha fornito risposte né ha preso iniziative concrete per una soluzione. Ad oggi non esistono fornitori alternativi di questo prodotto.

Senza uno sforzo comune fra le Nazioni Unite e la comunità internazionale per assicurare un rifornimento stabile di farmaci a basso costo per l'Aids, raggiungere l'obiettivo di un accesso universale sarà impossibile - conclude la nota di Msf.

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