www.unimondo.org/Guide/Informazione-e-Cultura/Formazione-professionale/UE-inaugurata-a-Vienna-l-Agenzia-per-i-diritti-fondamentali-76084
UE: inaugurata a Vienna l'Agenzia per i diritti fondamentali
Formazione professionale
Stampa
E' stata inaugurata a Vienna l'Agenzia per i diritti fondamentali che subentra all'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia e ne sviluppa le attività, ampliandone la portata. Le sue funzioni si articoleranno in tre settori chiave: raccogliere informazioni e dati, prestare consulenza all'Unione europea e agli Stati membri, e promuovere il dialogo con la società civile per sensibilizzare il pubblico sui diritti fondamentali. Nel corso del 2007 l'Agenzia diventerà pienamente operativa e le istituzioni dell'UE adotteranno un quadro pluriennale che ne definisca i settori specifici di attività. Entrerà inoltre in carica il direttore dell'Agenzia - riporta MIGRA, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro.
Intanto l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) segnala che sono stati 351 i casi affrontati nel 2006. In 218 di questi è stata riscontrata un'oggettiva discriminazione su base etnica e razziale subita dalla vittima. Nel 2006 il Contact center dell'ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar) del dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità ha ricevuto 10 mila telefonate, fra richieste generiche di informazioni sulla normativa in materia di immigrazione e antidiscriminazione e richieste specifiche di supporto a fabbisogni di integrazione sociale. A denunciare al numero verde dell'Unar, sono in genere coloro che vivono già da circa 10 anni in Italia e la maggior parte delle denunce arrivano dai principali centri urbani del Centro Nord.
Circa la provenienza di chi si rivolge all'Unar, i nati nel continente africano sono i più numerosi (38,9%); seguono gli originari dell'Europa orientale (16%), dell'America meridionale (12,9%) e dell'Asia (6,8%). Telefonano per lo più gli uomini (62,4%) e gli ambiti di discriminazione maggiormente sotto accusa sono quello lavorativo (32%) e quello casalingo (13%), dove l'incontro interetnico presuppone un contatto duraturo e continuativo. Alcuni episodi di discriminazione riguardano però anche contesti in cui l'incontro è occasionale; in tal senso sono tre le categorie a cui appartiene il maggior numero di eventi pertinenti: forze dell'ordine (10,8%), erogazione dei servizi da pubblici esercizi (10,1%) ed erogazione dei servizi da enti pubblici (8,8%). [GB]
Altre fonti: MIGRA, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro.